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Vincenzo Bianconcini detto/a Leo

4 aprile 1904 - [?]

Scheda

Vincenzo Bianconcini, «Leo», da Vito e Olimpia Balducci; nato il 4 aprile 1904 a Casalfiumanese. Nel 1943 residente a Imola. 3a elementare. Muratore. Anarchico.
Partecipò a tre conflitti a fuoco contro i fascisti: a Sasso Morelli (Imola) il 30 settembre 1923, nel corso del quale rimase ferito; a Imola nel 1924 e a Idice (S. Lazzaro di Savena) nel 1925. Arrestato più volte per misure di pubblica sicurezza subì due ammonizioni nel 1928 e nel 1942.
Membro dell'organizzazione comunista imolese scoperta nel 1930 (89 furono gli arrestati), accusato di associazione e propaganda sovversiva e detenzione di armi, con sentenza del 16 maggio 1931 fu rinviato al Tribunale speciale che il 20 giugno 1931 lo condannò a 4 anni di carcere.
Scontati 2 anni nel carcere di Viterbo, fu liberato beneficiando dell'amnistia del decennale fascista. In seguito continuò la lotta a Imola e il 25 luglio 1943 entrò nelle fila della Guardia nazionale imolese.
Successivamente militò nel battaglione Rocco Marabini della brigata SAP Imola.
Venne incarcerato in San Giovanni in Monte in occasione dell'uccisione del seniore della brigata nera Barrani. Liberato dopo un mese, riprese la lotta fino all'insurrezione.
Assunse il nome di battaglia Leo per ricordare e onorare la memoria del fratello Leo, colpito a morte durante la manifestazione dell'1 maggio 1920, da un gruppo di provocatori, a Bagnara di Romagna.

Riconosciuto partigiano dal 20 ottobre 1944 al 14 aprile 1945. Testimonianza in RB1. [B]