Giuseppe Berardi

Giuseppe Berardi, da Vincenzo e Giovanna Martini; nato il 15 dicembre 1891 a Massa Lombarda (RA). 4a elementare. Operaio. Iscritto al PCI. Il 26 novembre 1926 venne arrestato e assegnato al confino per 3 anni per «attività comunista». Il 10 dicembre 1927, mentre si trovava a Lipari (ME), fu arrestato con altri 45 antifascisti e deferito al Tribunale speciale per «ricostituzione del PCI e propaganda sovversiva».
Il 16 agosto 1928 venne prosciolto in istruttoria e inviato a Ponza (LT), dove restò sino al 27 novembre 1929. Fu liberato e classificato di "3a categoria", quella delle persone considerate politicamente più pericolose. Nel 1930 espatriò clandestinamente in Francia e l'anno seguente venne deferito al Tribunale speciale, con altri 116 antifascisti, per «ricostituzione del PCI e propaganda sovversiva» . Fu prosciolto in istruttoria. Rientrato in Italia, il 5 gennaio 1934 fu arrestato e ammonito.
Venne nuovamente arrestato il 12 novembre 1935 per «offese al capo del governo» e assegnato al confino per 4 anni. Andò prima a Ventotene (LT) e poi a Rosarno (RC), dove restò sino al 31 dicembre 1938. Il 10 giugno 1940 subì un nuovo arresto e venne internato in un comune della provincia d'Avellino. Riebbe la libertà il 7 settembre 1943. [O]