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Jack Olsen, brano da &quote;Silenzio su Monte Sole&quote;

Schede

[Mario e Pietro Zebri] … cominciarono a scendere giù per la montagna, diretti a valle. Il primo podere che incontrarono fu Colulla di Sotto, dove vivevano i Laffi, una famiglia di quattordici persone, più quattro sfollati di Bologna. Mentre si avvicinavano alla casa dei loro vicini, i due Zebri videro dei bagliori di fuoco, stava ancora bruciando e udirono dei colpi ritmici dal lato opposto del podere, come se qualcuno stesse spaccando la legna. Pietro chiamò: “Ettore! Marina! Primo!”. Siccome nessuno rispose, si avvicinarono all’ingresso rialzato e si resero conto che la casa era crollata. Non videro nessuno, e si diressero verso la stalla. Lungo il muro del fienile trovarono diciotto corpi abbruciacchiati e nudi. Alcuni per il calore, si erano gonfiati fino a diventare grossi il doppio. Nessuno aveva più un capello addosso, ed erano di un colore rosso scuro. Mentre i due si affrettavano ad andarsene udirono un lamento. Si girarono per capire da dove venisse, ma non c’erano dubbi, erano tutti morti, dal vecchio capoccia sessantenne all’ultimo dei Laffi, il piccolo Giovanni di ventiquattro giorni.
“Andiamocene di qua” supplicò Pietro. “Chiunque sia ormai è finito, non possiamo più farci nulla”.
Mentre dalla stalla si dirigevano dietro la casa colonica, i colpi di prima sembravano farsi più forti e nel porcile trovarono una vecchia scrofa con accanto dieci maialini abbrustoliti che continuava a picchiare con la testa contro il cancelletto chiuso: roteava i piccoli occhi come impazzita. Dove le fiamme le avevano bruciato le setole, la sua pelle era diventata rosea. Continuarono a udire i colpi della povera bestia che voleva scappare, anche dopo aver girato il crinale, diretti al vicino podere di Abelle.

da "Silenzio su Monte Sole, La prima cronaca completa della strage di Marzabotto" Olsen J. 1970, Milano ed. Garzanti
Note
3