Salta al contenuto principale Skip to footer content

Giovanni Marzoli

3 luglio 1899 - 17 luglio 1944

Scheda

Giovanni Marzoli, da Gaetano e Armida Pedretti; nato il 3 luglio 1899 a Bazzano. Nel 1943 residente a Bologna. Licenza elementare. Operaio meccanico.
Iscritto al PCI.
All'inizio del 1939 venne arrestato, con Alessandro Alberti, Amedeo Cenacchi ed Enea Cocchi, mentre si trovava in un bar di via Saffi, per avere detto pubblicamente: "Sono stanco di mangiare segatura per mandare la farina in Spagna e in Africa; è ora di finirla". Quindi, rivolgendosi a una signora che aveva una collana d'oro al collo, aggiunse: "E meglio che la nasconda, altrimenti con quella bocca larga gliela mangiano, come hanno fatto con l'altro oro". Dopo l'arresto la polizia accertò che in altra occasione aveva detto: "Bisognerebbe fare una rivoluzione come in Russia, ammazzare Mussolini e così quei porci di fascisti la farebbero finita".
Nel rapporto della polizia si legge che, per quanto iscritto al PNF dal 1928, "è sempre stato ritenuto di idee comuniste" e per questo non gli fu concesso di "ottenere la licenza di pilota civile di velivolo". Il rapporto aggiungeva che, in ogni caso, era fratello di tre noti antifascisti; Alberto, Ettore e Vito.
Il 9 febbraio 1939 la Commissione provinciale lo assegnò al confino per 4 anni e lo inviò alle isole Tremiti (FG).
Il 25 novembre 1941 venne liberato e la parte restante della pena commutata in ammonizione.

Prese parte alla lotta di liberazione e nel novembre 1943 fu arrestato per un breve periodo. Rimesso in libertà, il 16 luglio 1944 venne arrestato dai fascisti.
Il 17 luglio 1944 fu rinvenuto cadavere in via Nicolo dell'Arca (Bologna). [Nazario Sauro Onofri]

E' sepolto nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della  Certosa di Bologna.