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Pietro Marani

7 febbraio 1897 - 9 agosto 1923

Scheda

Pietro Marani, da Alfonso e Maria Simoni; nato il 7 febbraio 1897 a Molinella. Mezzadro. Iscritto al PSI.
Ex combattente e prigioniero di guerra. Nell'estate 1923 nella bassa agricola bolognese si svolse l'ultima grande agitazione dei coloni per rivendicare l'applicazione del concordato Paglia-Calda, conquistato nel 1920.
L'agitazione fu particolarmente dura a Molinella dove l'agrario e «ras» fascista locale Augusto Regazzi instaurò un regime di terrore, con uccisioni, bastonature e violenze di ogni tipo, per imporre ai coloni il nuovo capitolato colonico fascista. Regazzi prese particolarmente di mira la famiglia Marani, che abitava a Marmorta e i cui componenti erano tutti socialisti e dirigenti delle leghe contadine.
Il 9 agosto 1923, alla testa di 13 fascisti, circondò l'abitazione colonica e cominciò a sparare.
Poiché dalla casa si difesero con un fucile da caccia, Regazzi salì sul tetto con alcuni squadristi e, dopo avere praticato uno squarcio nel coperto, si introdusse nella stanza dove si trovava Pietro e l'uccise a colpi di fucile.
Per quanto inseguito da un mandato di cattura, Regazzi non venne arrestato perché aveva la solidarietà pubblica dei «ras» fascisti bolognesi Leandro Arpinati e Dino Grandi, mentre era favorevole alla sua punizione un altro «ras» bolognese, il ministro della giustizia Aldo Oviglio. Costituitosi alla fine del 1923, fu processato il 6 marzo 1925 e assolto con formula ampia, unitamente ai suoi complici. All'uscita dal tribunale il fascista assassino fu portato in trionfo.
Per essersi rifiutata di firmare il capitolato colonico fascista, la famiglia Marani venne sfrattata e cacciata dalla terra e i mobili venduti all'asta. Il nome di Marani è stato dato a una strada di Molinella. [AR-O]