Alfredo Giovannini

Alfredo Giovannini, da Alfonso e Clelia Bacchelli; nato il 12 marzo 1906 a Granarolo Emilia. Nel 1943 residente a Bentivoglio. Meccanico. 
Membro dell'organizzazione comunista bolognese attiva nel 1930 (centinaia furono gli arrestati), accusato di ricostituzione del PCI e propaganda sovversiva, con sentenza del 30 giugno 1931 fu rinviato al Tribunale speciale, che il 24 settembre 1931 lo assolse. 
Nuovamente arrestato sul finire del 1938 quale membro dell'organizzazione comunista attiva all'interno dell'Azienda tranviaria bolognese e in alcuni comuni della provincia, il 16 giugno 1939 fu rinviato al Tribunale speciale che il 22 luglio 1939 lo condannò a 3 anni di carcere e a vigilanza per ricostituzione del PCI e propaganda. 

Durante l'occupazione tedesca, fu catturato a Milano e internato in campo di concentramento a Mauthausen (Austria), poi al campo satellite Passau II (Germania) ed altri campi, compreso Auschwitz (Polonia). [M]

Nel sottocampo di Passau II oltre a lui, c'erano un gran numero di uomini italiani che erano stati deportati nel sistema dei campi di concentramento per motivi politici. In totale, circa 350 prigionieri del campo di concentramento dovevano lavorare per Waldwerke GmbH (una filiale di ZF Friedrichshafen) nella produzione di scatole di trasmissione blindate.

Il sottocampo fu sciolto alla fine di ottobre/inizio novembre 1944 e quasi tutti i prigionieri ancora vivi furono deportati nel sottocampo di Zschachwitz a Flossenbürg, compreso Giovannini. Quando anche questo campo fu sciolto, egli fu presumibilmente deportato nel sottocampo di Flossenbügr a Leitmeritz e poi forse a Theresienstadt, dove fu infine liberato. 
Giovannini ha testimoniato negli anni '70 in un'indagine contro le SS del campo di Passau II. [Moritz Grote]