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Ottavio Bandini

1557 - 1558 - 1 Agosto 1629

Scheda

ARMA: Bandaio d'argento e di rosso.
Lo scudo è sormontato da un cappello prelatizio guarnito con un cordone e due fiocchi di rosso e da cordoni e fiocchi laterali di violetto.
Il cartiglio sottostante dice: OCTAVIVS BANDINVS / PROT· V· LEG· IND· CARD· / 1592 (Ottavio Bandini Protonotario. Vicelegato poi Cardinale 1592).

Diverse furono le famiglie Bandini a Firenze; Ottavio apparteneva al Bandini d'Oltrarno i cui membri furono per sei volte priori e per una volta gonfalonieri.

Ottavio Bandini figlio di Pietro Antonio e Cassandra Cavalcanti nacque a Firenze, nel 1557 o 1558.
Intraprese studi teologici e letterari a Firenze, Parigi, Salamanca e Pisa ove conseguì il dottorato in legge.
Recatosi a Roma entrò in prelatura diventando referendario di Segnatura nel 1582.
Sisto V nel 1586 lo nominò Governatore di Fermo al posto di suo nipote Cardinal Alessandro Peretti e nel 1590 Preside delle Marche.
Alla morte di Sisto V fu Prefetto del Conclave e della città Leonina, diventando stretto consigliere del nuovo Papa Gregorio XIV, che voleva nominarlo datario, nomina contro cui si oppose la Spagna.
Dopo il breve pontificato di Innocenzo IX, Clemente VIII lo inviò Vicelegato a Bologna dove restò in carica dal marzo del 1593 al maggio del 1595, anno in cui divenne Arcivescovo di Fermo.
Nel 1596 fu fatto Cardinale Prete con il titolo di S. Sabina. Legato di Romagna nello stesso anno, passò poi alla legazione delle Marche nel 1598, ove si distinse per la lotta al banditismo.
In questo periodo venne incaricato di delicate missioni diplomatiche come quella di ricevere la sposa di Filippo III, Margherita d'Austria a Ferrara. Partecipò ai conclavi per l'elezione di Leone XI, Paolo V, Gregorio XV e Urbano VIII.
Nel 1606 rinunciò all'Arcivescovado di Firenze offertogli da Paolo V, solo per cederlo a suo nipote Alessandro Strozzi.
Urbano VIII lo nominò poi Vescovo di Ostia nel 1626.
La sua azione in Curia è legata a molte delle questioni dibattute a Roma in quegli anni.
Fece parte di una commissione cardinalizia che si occupava dei rapporti con Giacomo I d'Inghilterra, strinse rapporti di amicizia con il granduca Ferdinando d'Austria, futuro imperatore. Divenne consigliere del pontefice Gregorio XV, eletto nel 1621, e fu membro dell'Inquisizione. 
Fu anche protagonista delle trattative avvenute fra il 1627 e il 1628 col patriarca di Costantinopoli per un tentativo di riavvicinamento con la Chiesa Orientale. 
Morì a Roma nell'agosto del 1629 e fu seppellito in S. Silvestro al Quirinale.