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Fanteria - 280°, 281° e 282° reggimento, brigata Foggia

Schede

Costituita il 15 luglio 1917 dai depositi del 26°, 50° e 53° Fanteria.

Anno 1917
Nella seconda metà di luglio confluiscono a sud di Udine i contingenti destinati alla formazione della Brigata, inizialmente denominata «F» ed assegnata alla 67a divisione. Fino all'inizio di agosto gli uomini compiono un periodo di esercitazioni, quindi sono trasferiti presso Cà delle Vallade (località di Corno di Rosazzo). L'11 agosto la Brigata assume il nominativo «Foggia», prima di diventare operativa dall'inizio di settembre nel settore del Monte San Gabriele (sl. Škabrijel). Passata a disposizione del VI Corpo d'Armata, reparti del 281° si dislocano tra la sinistra dell'Isonzo presso Salcano (sl. Solkan) e le Cave di Dol, il 282° sul Soča (it. Isonzo) ed il 280° a Podsabotin (it. Poggio San Valentino).
Le truppe provvedono al rafforzamento delle loro posizioni, ma per tutta la prima metà di settembre i reparti continuano a subire continue perdite, in conseguenza dell'incessante tiro dell'artiglieria nemica; al contempo, alcune sortite avversarie riescono a sfondare le nostre linee.
Fra il 13 e il 15 settembre il 281° ed il 282°, decimati dal combattimento, sono inviati verso Hum (it. Colmo) per riordinarsi, mentre il 280° rimane operativo nel sottosettore del colle Santa Caterina (sl. Kekec / Sv. Katarina). La Brigata è quindi riunita sulla riva destra del Soča il 22 settembre come riserva divisionale: nei giorni in cui è stata impegnata in prima linea sono caduti più di 3000 uomini, tra ufficiali e soldati della truppa.
Il 23 ottobre la Brigata si raccoglie a Caporetto (sl. Kobarid): il 281° ed il 282° sono sulla riva sinista dell'Isonzo, mentre il 280° vede i suoi reparti divisi tra Čezsoča (it. Oltresonzia), Žaga (it. Saga) e Livek (it. Luico). I tre reggimenti si oppongono tenacemente all'offensiva lanciata dall'invasore l'indomani, ma dopo poco sono costretti a ripiegare per via dell'insostenibile pressione nemica. Il grosso di quel che rimane della Brigata (il 281° reggimento, che era posizionato sulla sinistra del fiume, rimane tagliato fuori dalla ritirata a causa della distruzione del ponte sull'Isonzo: saranno pochi i suoi superstiti) si ritrova il 29 ottobre tra Fontanafredda e Sacile, oltre Pordenone, mentre il 12 novembre si ammassa presso Orgiano, nel Vicentino.
A metà novembre gli elementi del 282° vengono inquadrati negli altri due reggimenti, riducendo la composizione della Brigata ai soli 280° e 281°. Passata sotto il comando della 70a divisione, la "Foggia" è il 7 dicembre a Vigodarzere, quindi due giorni dopo a Borghetto, sempre nel Padovano. Qui, alle dipendenze della 37a divisione, trascorre ciò che rimane dell'anno.

Anno 1918
Tra la fine del gennaio e l'inizio del maggio la "Foggia" è dislocata a difesa del settore di Brentonico, in Trentino (tra le Coste di Tierno e Monte Giovo), dove riesce a respingere diverse puntate del nemico.
Dopo il lancio da parte dei Comandi austriaci dell'offensiva sul Piave, il 16 giugno la Brigata raggiunge Camposampiero, nel Padovano; arrivati quindi a Ponte sul Piave, il 281° reggimento è schierato in seconda linea, verso San Biagio di Callalta, mentre il 280° (dislocato in quella stessa zona) concorre assieme agli uomini della "Pavia" ad un contrattacco con cui è riconquistata la linea che da Molino Nuovo giunge a Casa Pavan. Dopo altre sortite tentate con alterna fortuna il 281°, il 21 giugno, si riunisce al reggimento fratello: due giorni dopo la "Foggia" schiera le sue truppe sul Piave, dove si presta al riordino della linea ed a pattugliamenti sulla riva opposta del fiume. La Brigata rimane in questa zona fino alla metà di settembre, quando è inviata di riposo tra il fiume Limbraga e Santa Maria del Rovere (vicino Treviso).
In vista della nostra ultima offensiva, la truppa è chiamata ad essere nuovamente operativa: il 14 ottobre i reggimenti tornano sul Piave, più a nord rispetto al servizio precedente – essi sono infatti dislocati tra Salettuol, Maserada sul Piave e Sette Casoni. Il 24 ottobre la Brigata comincia ad oltrepassare il fiume, un'operazione complicata dall'aumentato livello delle acque. Il 27 le truppe riescono ad occupare le trincee avversarie al di là del Piave e già alla sera sono nei pressi di San Polo di Piave e di Caminada. Il 28 ottobre gli uomini occupano San Polo, catturando diverso materiale al nemico: da lì, poi, puntano verso Rai e Tempio. Il 29 ottobre la Brigata, spostatasi su di un'altra linea, manda delle pattuglie all'inseguimento del nemico verso Lutrana, sul fiume Monticano. Il 31 ottobre gli uomini oltrepassano il fiume puntando al Livenza, che è guadato il 2 novembre. Sulla sinistra del Tagliamento, tra Codroipo, Zompicchia e Biauzzo, sono raggiunti il 4 novembre dalla notizia dell'armistizio.

Andrea Spicciarelli

FONTE: Brigate di fanteria: riassunti storici dei corpi e comandi nella guerra 1915-1918, Vol. VIII, Roma, Libreria dello Stato 1929, pp. 257-264.