Schede
Dopo avere dichiarato guerra alla Germania, il governo italiano - con sede a Brindisi e poi a Salerno - mise in linea il I Raggruppamento motorizzato, il primo nucleo del ricostituito esercito nazionale.
L’AMG non era favorevole alla ricostituzione di un esercito italiano. Dopo avere avuto il riconoscimento di nazione cobelligerante, il governo italiano il 27.9.1943 inviò al fronte il Raggruppamento che vi restò sino al 22.4.1944. Attorno a questo nucleo – che aveva fornito ottima prova - furono organizzati altri reparti che, il 22.4.1944, presero il nome di Corpo italiano di liberazione.
Del CIL faceva parte anche la div Nembo di stanza in Sardegna, l’unica unità che non si era sciolta dopo l’8.9.1943. In totale furono impiegati 24.000 uomini, equipaggiati con armi e divise inglesi, contro i 12.000 previsti. Alle dipendenze del X Corpo britannico, fu schierato nell’alto Molise e prese parte ai principali combattimenti. In giugno passò alle dipendenze del V Corpo britannico a Lanciano (CH) e, risalendo la penisola, liberò Chieti, L’Aquila, Teramo e Ascoli Piceno.
Passato alle dipendenze del II Corpo polacco, liberò Macerata e numerose località della costa adriatica, prima di tornare alle dipendenze del V Corpo britannico, con il quale liberò Urbino (PS). Il 25.9.1944, quando fu sciolto, aveva avuto 337 morti e 800 feriti. In seguito il rinato esercito italiano assunse il nome di Gruppi di combattimento. [O]
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