Schede
L'argomento proposto ai concorrenti era stato «Circe avendo accolto nel suo albergo Ulisse, gli offre la bevanda fatale: l'eroe se n'avvede, impugna la spada per ferirla». Il Calamai accentra l'attenzione sulla prima parte del tema e soltanto le due figure sullo sfondo, dietro la colonna, fanno presagire il dramma imminente. Il dipinto si ricollega a quelle opere di Pietro Benvenuti più strettamente legate ad un classicismo à la grecque, come denotano l'aderenza al dato reale che traspare nella figura di Ulisse e l'eleganza dei gesti dei personaggi. D'altra parte la grazia di cui è soffusa l'opera ed una certa ricchezza pittorica, denunciano anche il legame con i grandi bolognesi del Seicento; addirittura puntuale è il riferimento a Guido Reni nella figura dell'ancella in secondo piano.
Baldassarre Calamai (Firenze, 1787 - 1851), Ulisse nella dimora di Circe. Olio su tela, cm 110 x 145. Concorso Curlandese 1824, grande premio di Pittura. Mambo Bologna, collezioni storiche.
Daniela Ferriani
Bibliografia: G. Giordani, 1846, p. 13; S. Pinto, 1972, p. 183. Testo tratto da "I Concorsi Curlandesi". Bologna, Accademia di Belle Arti 1785-1870, catalogo della mostra, a cura di Renzo Grandi, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, marzo-maggio; Museo Civico, giugno-luglio, 1980.