Schede
Il busto in marmo raffigurante una giovane donna col capo coperto da un velo e gli occhi rivolti verso il basso risulta provenire dalla donazione di Cincinnato Baruzzi al Comune di Bologna, anche se è non individuabile nell’inventario notarile. A confermare l’attribuzione allo scultore imolese è l’esistenza di un’altra analoga scultura, di dimensioni leggermente inferiori (cm 44,5) conservata presso il Chrysler Museum di Norfolk (California) dove è stata acquisita con questa paternità e con la denominazione Testa di vestale (n. 79.254). Si tratta di un prodotto di chiara derivazione canoviana, ispirato al busto di Vestale creato dal maestro nel 1818 e largamente ripreso dalla scuola. Ancora più stringente è il collegamento ad una testa della Vergine in terracotta invetriata pubblicata da Gian Lorenzo Mellini (Mellini 1999) come opera di Canova e che reca l’iscrizione “antonio/canova/Fece/1821”. Questa testa, di cui esistono numerose copie in gesso e terracotta, a testimoniarne la capillare circolazione, è il probabile punto di partenza da cui Baruzzi ha derivato il suo marmo accuratamente lavorato, dove il capo è lievemente ruotato di lato e al panneggio viene accordata una maggiore attenzione. Questa testa di Vestale appartiene già ad un momento successivo della scultura italiana, sia per la sensibilità luministica del panneggio, che si intreccia sotto la gola e si apre nuovamente sul petto, sia per l’insistenza sul tema della modestia femminile. Il velo sottile evidenzia la struttura della sottostante acconciatura. Una placca metallica applicata posteriormente fa pensare ad un preesistente sostegno per un’aureola, che porterebbe ad identificare la giovane donna velata con una Madonna, forse un’Annunciata.
Cincinnato Baruzzi (1796 - 1878), Testa di donna velata, 1825 - 1860. Marmo bianco, tuttotondo, busto h. 57 cm. Bologna, Collezioni Comunali d’Arte, inv. S17.
Antonella Mampieri
Testo tratto da: A. Mampieri, Cincinnato Baruzzi (1796 - 1878), Bononia University Press, 2014. Bibliografia: Inedito.