Schede
Si tratta di un reliquiario a ostensorio, cioè un contenitore con reliquia a vista, la cui forma è simile a quella dell’ostensorio eucaristico; questa tipologia si sviluppa a partire dal Medioevo grazie ai progressi nella lavorazione del vetro e conseguentemente alla sua diffusione. Opera di marcata impronta architettonica dalla complessa ornamentazione barocca (cornici, archivolti, peducci a mensola fogliacea arricciati, capi d’angelo, festoni di rose simmetricamente disposti intorno alla teca contenente la capsula con la reliquia). Il punzone impresso sui peducci è quello di Giovanni Fuerstenwegger, argentiere viennese trasferitosi a Roma nel 1728, città in cui morirà due anni più tardi. Il reliquiario imolese, che non compare descritto nelle cronache capitolari del periodo, dovrebbe pertanto essere stato realizzato tra il 1728 e il 1730. Inedito. Giovanni Fuerstenwegger (attivo Roma e nello Stato Pontificio XVIII secolo), (1728-30 ca.). Reliquiario a ostensorio del velo della Madonna argento in lamina, sbalzato, cesellato, ottone, legno dorato, cm 54 x 21. Imola, Basilica Cattedrale di San Cassiano. Punzoni: punzone, sui peducci (ripetuto due volte): forma ovale, profilo liscio; le lettere I . F separate da un punto e sormontate da una corona; bollo dell’orafo Giovanni Fuerstenwegger. Il secondo bollo, pur illeggibile, dovrebbe essere il camerale romano.
Marco Violi
Testo tratto dal catalogo "ROSA MYSTICA - Il fiore della Vergine in tavola e nell’arte sacra", a cura di Marco Violi, Sasso Morelli di Imola, Chiesa del Morelli 6-8 settembre 2019, iniziativa di CLAI - Cooperativa Lavoratori Agricoli Imolesi sca. In collaborazione con il Museo Diocesano di Imola.