Schede
Dopo l'8 settembre 1943, infine, rocambolescamente fuggì dalla Germania per rientrare in Italia Tra il settembre 1943 e il settembre 1944, le vicende dei camugnanesi - e non solo quelli di Burzanella - si intrecciarono ancor più strettamente con l'azione di don Tommasini. Lia Aquilano le ha sintetizzate come segue: "Ripreso possesso della sua parrocchia, visto l'incalzare degli eventi, riunì una sera i parrocchiani per organizzare la difesa dell'abitato. Consigliò loro di rispondere alla chiamata della RSI "per poi scappare con le armi" e darsi alla macchia. Vennero così organizzandosi i primi gruppi di cui fu tenuto costantemente informato. Su suo consiglio, in breve tempo, venne costruito un rifugio antiaereo sotto il monte del torrente Vezzano. Nell'inverno 1943-44 ospitò in canonica un gruppo di ebrei bolognesi.[...] Nel febbraio 1944 fu interrogato dal comando tedesco che voleva conoscere se nella zona vi erano ebrei e partigiani e, sempre nello stesso mese, ospitò anche 40 frati missionari del Sacro Cuore. Nella primavera 1944 essendo aumentato il numero dei partigiani chiese [...] la collaborazione di militari capaci di addestrare i partigiani [...] si collegò alla Brigata Stella rossa Lupo comandata da Mario Musolesi. Destreggiandosi con scaltrezza tra fascisti e tedeschi, riuscì a convincere il comando tedesco ad impiegare nella costruzione di una strada verso Monte Acuto Ragazza (Camugnano) il maggior numero di rastrellati. Le azioni di alcuni gruppi di partigiani determinarono, a partire dalla primavera-estate 1944, non poche difficoltà. Il 19 luglio 1944 i nazifascisti effettuarono un grande rastrellamento a seguito dell'uccisione [...del] cognato del reggente del fascio. Dopo aver assistito spiritualmente all'uccisione di un gruppo di partigiani da parte dei tedeschi, si adoperò presso il comando tedesco di stanza a Castiglione dei Pepoli per ottenere la liberazione dei catturati che furono rilasciati il 22 luglio. II 26 settembre 44, venuto a conoscenza dell'imminente attacco tedesco, che culminò con l'eccidio di Marzabotto, tramite Raffaele Forni informò Musolesi che non lo ascoltò. Informò anche Ferdinando Casagrande, don Ubaldo Marchioni e don Giovanni Fornasini, i quali preferirono restare con i loro parrocchiani. Il 27 settembre 44, con 2.000 parrocchiani abbandonò Burzanella dirigendosi verso Monte Acuto Ragazza e attraversò il fronte" (Dizionario). Camugnano venne liberato l'1 ottobre 1944.
Il primo presidente del CLN fu Antonio Pizzoli e Dino Bacialli il primo sindaco nominato dal CLN.
A Firenze don Tommasini, con l'ausilio di carte della "Stella rossa" e la testimonianza di partigiani della stessa formazione (fra i quali il vice comandante, Giovanni Rossi), scrisse un diario dell'attività della Brigata -B.S.R. Brigata "Stella Rossa" - ora riprodotto fotograficamente nel saggio autobiografico La bufera.
Fonte: L. Arbizzani, Antifascismo e lotta di Liberazione nel Bolognese, Comune per Comune, Bologna, ANPI, 1998