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L'assassinio di Mario Mazzoni

21 Novembre 1930

Schede

Il 20 novembre nella borgata di Immodena, frazione di Anzola Emilia, viene arrestato il giovane Mario Mazzoni, detto Marabino, organizzatore del movimento antifascista clandestino "Giovani Comunisti".
Poche ore dopo un maresciallo comunica alla famiglia la morte del congiunto.
La madre, accorsa alla camera mortuaria della Certosa, scopre che il figlio è stato orrendamente torturato in Questura a Bologna: ha il volto tumefatto e le mani trapassate da segni di chiodi, come se fosse stato crocifisso.
Da anni Mario è perseguitato per la sua attività politica: dopo lo scioglimento dei partiti antifascisti, è stato bastonato più volte dai fascisti e rinchiuso nel carcere di Venezia, dove ha subito pratiche di tortura e contratto la tubercolosi.
Il 7 novembre è stato tra i principali organizzatori ad Anzola della commemorazione della rivoluzione russa, quando in paese sono apparsi volantini e scritte inneggianti alla libertà e una grande bandiera rossa è stata issata presso la via Emilia.

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