Salta al contenuto principale Skip to footer content

Caduta del fascismo

Politico 25 luglio 1943

Schede

L’annuncio della caduta del fascismo dato dalla radio il 25 luglio 1943 in tarda serata, dopo le 23.00, non fu ascoltato dai bolognesi, molti dei quali già dormivano.
La mattina dopo, spontaneamente, molti cittadini scesero in piazza sventolando bandiere tricolore. Ezio Cesarini, giornalista de “il Resto del Carlino”, improvvisò un comizio salendo sul piedistallo della statua di Vittorio Emanuele II (che allora si trovava al centro della attuale Piazza Maggiore) e dopo di lui parlò lo scrittore Antonio Meluschi.

A metà mattina la campana della torre dell’Arengo suonò a festa ed allo stadio (Littoriale) alcuni militari atterrarono la statua di Mussolini trascinando per la città la testa del dittatore, poi abbandonata e recuperata da un fascista. In città non vi furono atti di violenza nei confronti dei fascisti, quasi tutti spariti, e la sede provinciale del fascio, in Via Manzoni, fu presidiata dalle forze dell’ordine.
Nei quarantacinque giorni del governo Badoglio le manifestazioni furono proibite ed alcuni antifascisti e cittadini vennero arrestati.