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Luigi Aleman

1390 - 16 Settembre 1450

Scheda

ARMA: D’azzurro al leone d’oro coronato dello stesso.
Lo scudo è cimato da una croce trilobata d’oro e sormontato da un cappello cardinalizio con cordoni e fiocchi laterali.
Il cartiglio sottostante dice: LVD. ALAMAN G[A]L. / VICELEGATVS / 1424 (Ludovico Aleman Francese. Vicelegato 1424).

L’arma autentica degli Aleman era invece di nero al leone d’argento armato e coronato di rosso. La famiglia Aleman apparteneva all’antica nobiltà francese. Di essa si ha notizia sin dal secolo XI.
Guglielmo Aleman fu crociato nel 1212, Bernardo fu vescovo di Coudon nel 1340, Lorenzo fu vescovo di Orange nel 1484; altri si dedicarono al mestiere delle armi.

Luigi o Ludovico Aleman nacque nel castello di Arbent in Franca Contea verso il 1390 quartogenito di Giovanni Signore di Arbent e Coiselet e da Maria di Châtillon. Studiò presso l’Università di Avignone e nel 1414 divenne dottore in decretali.
Protetto dallo zio materno Francesco di Conzie, arcivescovo di Narbona e camerlengo della Curia, divenne canonico di Narbonne, Valence, Capentras, Bayeux e Lione.
Nel 1409, sempre con lo zio, si recò al Concilio di Pisa aderendo all'obbedienza di Alessandro V (antipapa) ed operando poi in Francia.
Riuscì ad ottenere la carica di vicecamerlengo della Chiesa, sostituendo Giovanni Mauroux, troppo legato agli interessi dell'imperatore Sigismondo.
Nel luglio del 1417 partecipò a Costanza in qualità in Vicecamerlengo del concilio. In tale veste divenne Guardiano del Conclave che elesse Martino V. Questi lo nominò poi, nell’anno successivo, Vescovo di Maguelonne.
Dal 1419 al 1420, durante la permanenza di Martino V a Firenze, ebbe l’incarico di pacificare gli stati della Chiesa e di ristabilirvi l’autorità della Santa Sede.
Nel dicembre del 1423 fu nominato Arcivescovo di Arles e l’anno successivo divenne Governatore di Bologna, delle Romagne e dell’Esarcato di Ravenna, sostituendovi Gabriele Condumer (futuro Eugenio IV) che aveva scontentato il papa con le sue iniziative personali.
Infatti, nello scontro fra Firenze e Milano, il Condulmer aveva favorito la prima, accettandone una guarnigione a Bologna, nonostante gli ordini del papa consistessero nel mantenere una posizione di neutralità.
Neutralità che invece provò a mantenere Luigi, dopo aver ordinato ai fiorentini di lasciare Bologna. Tentò infatti una politica di alleanza fra le fazioni locali, sopratutto concentrandosi su quella capeggiata dai Canedoli. Se per due anni regnò la tranquillità, furono proprio i Canedoli a riportare il panico. Provocarono infatti una improvvisa rivolta, approfittando anche della debolezza militare dell'Aleman. Quest'ultimo venne addirittura arrestato e imprigionato. Riuscì a fuggire e si recò quindi a Roma, dove godè comunque ancora della stima del pontefice.
Le cose però cambiarono nel 1431, quando venne eletto il Condulmer, papa Eugenio IV. Quando quest'ultimo emanò la bolla del 1431 per sciogliere il concilio di Nicea, Luigi Amlmer si rifiutò di firmare e fu costretto a fuggire.
Raggiunta fortunosamente Genova, si recò poi nella sua diocesi di Arles e da lì a Basilea nel 1434.
Divenuto Vicecanceliere del Concilio si schierò decisamente contro Eugenio IV e quando quest’ultimo dichiarò nuovamente sciolto il concilio, egli si rifiutò ancora di obbedire. Nominato poi Presidente del detto concilio, fece dichiarare deposto Eugenio IV e promosse l’elezione del nuovo Papa Felice V. Rientrato lo scisma con l’abdicazione di Felice V, egli venne perdonato da Nicolò V e riammesso nel seno della Chiesa. 

Confermato cardinale e Arcivescovo di Arles, morì il 16 settembre del 1450 a Salon (Bouches-du-Rhône) in odore di santità.
Fu sepolto nella chiesa di Saint-Trophime ad Arles. 
Clemente VII lo proclamò beato il 9 aprile del 1527.