Zoccoli Antonio

Zoccoli Antonio

9 giugno 1888 - [?]

Note sintetiche

Titolo di studio: Laurea
Occupazione: Avvocato

Riconoscimenti

  • Partigiana/o ( 1 maggio 1944 - 21 aprile 1945)

Scheda

Antonio Zoccoli, da Luigi e Maria Tioli; nato il 9 giugno 1888 a Bologna; ivi residente nel 1943. Laureato in giurisprudenza. Avvocato.
Iscritto al PLI. Interventista, nonostante fosse stato riformato, durante il primo conflitto mondiale si arruolò come volontario. Partecipò alla battaglia di Caporetto e, per i suoi meriti, fu decorato sul campo con medaglia al valor militare ed ebbe la promozione a capitano.
Progressista e repubblicano, vicino alle posizioni gobettiane, durante il congresso costitutivo del PLI a Bologna del 1922 sostenne la necessità di compiere ogni sforzo per la difesa degli istituti democratici, opponendosi alla fusione del gruppo liberale bolognese con il PNF. Antifascista, non prese mai la tessera, e nel 1934 fu escluso dall'albo degli amministratori giudiziari. Ritiratosi dalla professione, continuò a intrattenere rapporti di amicizia con sicuri antifascisti colleghi di professione: Fulvio Milani, Roberto Vighi, Faldella ed altri.

Dopo l’8 settembre 1943, tramite l'avv. Faldella, entrò in contatto con Tito Carnacini e si impegnò nella ricostituzione del PLI bolognese. Assertore della partecipazione di tutti i partiti politici ai CLN, nel luglio 1944 ebbe un incontro con Paolo Betti che gli illustrò gli scopi del CLN. Successivamente si incontrò con Verenin Grazia che sollecitò l'adesione del PLI al CLN. Ebbe contatti anche con Angelo Salizzoni al Circolo della caccia.
Entrato nel CLN, nel settembre 1944, assunse la carica di presidente che, - come ha ricordato Grazia - diresse «con dedizione, fermezza ed eccezionale spregiudicatezza, facendo della regola dell'unanimità l'uso più positivo e costruttivo». Dotato di equilibrio e serenità, fu sempre pronto a riportare la discussione nell'alveo più sereno. Fu suo merito se ogni decisione unanime apparve «quasi come conclusione di un dibattito senza che nessuno avesse mai l'impressione di avere rinunciato a sue precise posizioni». Si adoperò, con la commissione legale del CLN, costituita da Angelo Senin, Carnacini e Vighi, per superare le difficoltà finanziarie nell'autunno 1944. Dopo l’arresto di Senin, consigliò Carnacini a darsi alla latitanza.
Con Grazia sottoscrisse tutti i decreti preparati dalla commissione legale per la restituzione ad enti ed associazioni del «maltolto», per il ripristino delle cooperative e per la rimozione dalla pubblica amministrazione di persone compromesse con il vecchio regime, decreti che non vennero riconosciuti dalle forze alleate. Con Gianguido Borghese si adoperò per salvare l'attrezzatura de "L'Avvenire d'Italia".
Riconosciuto partigiano nel CUMER dall'1 maggio 1944 alla Liberazione.
Venne eletto, in rappresentanza del PLI, nella Consulta nazionale. Il suo nome è stato dato a una strada di Bologna. Ha pubblicato: La prima assemblea del PLI. Sezione di Bologna, Relazione al presidente, in “La voce liberale”, Bologna, n.8, 27 luglio 1945. [AQ] Testimonianza in RB 1.

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