Salta al contenuto principale Skip to footer content

Antonio Zanolini

31 Gennaio 1791 - 24 novembre 1877

Scheda

Nato a Bologna il 31 gennaio del 1791 da Carlo, giureconsulto, e da Teresa Mattioli, seguì le orme del padre magistrato e si laureò in Legge. Nel 1815 fece parte del gruppo di giureconsulti e funzionari che si mise in luce durante il periodo napoleonico e, dopo aver praticato l’attività forense, fu eletto Assessore di Finanza.
Partecipò con impegno ai moti rivoluzionari del 1831, tanto che a febbraio fece parte della Commissione Provvisoria di Governo e a marzo venne eletto Presidente dell’Assemblea Costituente dei Deputati delle Province Unite. A seguito della soppressione violenta dei moti fu catturato dagli Austriaci e costretto all’esilio in Francia. Tra le personalità con cui entrò in contatto a Parigi risalta Gioacchino Rossini, anche lui “esule” da Bologna: dalla loro amicizia nacque un saggio biografico sul compositore italiano, pubblicato su “L’ape italiana rediviva”, una rivista edita a Parigi nel 1836. Alla morte del compositore, nel 1868, Zanolini rimise mano all’opera che venne stampata da Zanichelli nel 1875. Quando nel luglio del 1846 Pio IX promulgò l’Editto del Perdono Zanolini non potè usufruirne poiché considerato uno dei capi dei moti del 1831. Rientrò a Bologna nel 1847 grazie all’intercessione del governo francese. Una volta tornato in città riprese la sua attività liberale e nell’aprile del 1848 venne eletto deputato. Nel periodo burrascoso seguito all’8 agosto del 1848, grazie al suo orientamento moderato e al suo carisma venne scelto quale Senatore di Bologna e praticamente resse la città fino alla capitolazione il 16 maggio 1849 (il Proclama di Resa reca la sua firma). Costretto a pagare una forte multa scelse di dedicarsi alla sola attività forense e letteraria. Durante l’Assemblea Nazionale delle Romane, il 28 agosto 1859, venne eletto deputato. Alcune sedute della Camera dei Deputati furono presiedute da Zanolini in qualità di Presidente Anziano nell’aprile del 1860. Nel 1864 venne nominato Senatore. Nonostante gli impegni non trascurò mai Bologna e sedette nel 1860 e nel 1861 in Consiglio Comunale.
Fu autore di alcune commedie e diversi testi sulla rivoluzione: “Antonio Aldini e i suoi tempi: narrazione storica con documenti inediti o poco noti” (ebbe accesso all’archivio privato del Segretario di Stato napoleonico grazie al suo matrimonio con Caterina, la figlia di Luigi Aldini, il fratello di Antonio), “La rivoluzione avvenuta nello stato romano l'anno 1831: narrazione storica”, “Il diavolo del Sant'Ufficio, ossia Bologna dal 1789 al 1800: narrazione storico-romanzesca”. Quest’ultima opera, un romanzo in più tomi, fornisce una descrizione verosimile e accurata della società e dei costumi della Bologna della fine del ‘700.
Dopo una breve malattia morì a Bologna il 24 novembre del 1877 e fu sepolto in Certosa, tra i suoi concittadini. E' sepolto alla Certosa di Bologna, Loggia di ponente, arco 7. Il 16 maggio 1878 il Comune commissionò all’artista Giuseppe Pacchioni il busto di Antonio Zanolini, collocato nel 1880 a fianco di quelli di altri illustri Bolognesi nel Pantheon alla Certosa.

Michela Cavina

Bibliografia:
Marina Calore, Antonio Zanolini (1791-1877), patriota, uomo politico e scrittore bolognese, in “Strenna Storica Bolognese” 2004 (LIV), pp. 55-75; Francesco Marconi, Elogio dell'avv. commendatore Antonio Zanolini senatore del Regno membro ordinario e censore della Società agraria di Bologna, letto alla società stessa nella tornata del 27 aprile 1878. Bologna, Tipografia di G. Cenerelli 1878.