Zamboni | macchine da pasta

Zamboni | macchine da pasta

1906 | 2019

Scheda

La Zamboni è stata una delle “palestre” dell’industria bolognese, dove si sono formati meccanici come Armando Simoni e Otello Cattabriga, padri di OMAS e Cattabriga. Fondata come Zamboni & Troncon nel 1906, da Luigi Zamboni (1861-1932), già operaio dell’Arsenale Militare, e Giuseppe Troncon, aveva iniziato a produrre macchine da pasta vendute in Italia, Europa ed America del Sud.

In primo luogo, nel 1911, una macchina per tortellini, composta dalla raffinatrice per lavorare la sfoglia abbinata alla confezionatrice che la tagliava, posizionava il ripieno per poi dare forma al tortellino riproducendo esattamente l’azione manuale; ma anche una trinciatrice-piegatrice per ottenere pasta di vario tipo e di diverse dimensioni, ed una tagliasfoglia a rulli. Durante la Prima Guerra Mondiale la ditta affiancò alla produzione tradizionale anche le commesse belliche, e produsse macchinette per pesare la balistite da mettere nei bossoli e parti di motori d'aviazione. Dopo il ritiro di Troncon, nel 1919, Zamboni aveva partecipato nel 1921 alla costituzione della SABIEM in cui erano confluite, oltre alla sua Ditta, la OEB, costruttrice di montacarichi ed ascensori, ed altre due aziende, la Pedretti e le Officine Elettromeccaniche Filippo Morini. La nuova Società, con gli stabilimenti Zamboni e OEB, era in grado di realizzare macchine per confezionare sigarette, apparati per movimentare paratoie ed oltre venti diverse macchine da pasta. Nel 1924, proprio nel momento in cui SABIEM iniziava a progettare i primi ascensori, settore in cui si sarebbe affermata nei decenni successivi, Zamboni ne era uscito. Ritornato in possesso della sua officina, egli aveva ripreso a produrre macchine per pasta, in particolare per tortellini e ravioli con ripieno, coadiuvato dal figlio Antonio che, alla sua morte, aveva mutato la ragione sociale in Officine Meccaniche Zamboni, avvalendosi dal 1930 dell’apporto di due suoi tecnici, poi diventati soci, Aldo Marchesi e Bruno Mazzanti. Affrontata la Seconda Guerra Mondiale riprese il processo di ammodernamento delle “Officine Meccaniche Zamboni”, che nel 1954 si trasferirono in un impianto in via Cimabue. Dei soci degli anni Trenta rimase Mazzanti, che morì nel 1955. Proprio grazie agli eredi di quest’ultimo la produzione di macchine da pasta era continuata, in un nuovo stabilimento a Casalecchio di Reno, con il marchio Italian Pasta Machinery, mutato in tempi recenti con il ritorno alla storica denominazione Officine Meccaniche Zamboni. Nel 1993 l'aettività venne ceduta alla SASIB, diventando la “Italian Pasta Machinery SpA”.

Antonio Campigotto

Testo tratto da "La Ruota e l’Incudine la memoria dell’Industria Meccanica bolognese in Certosa", Minerva, 2016. Link al sito dell'Azienda.

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Bibliografia
Prodotto a Bologna. Una identità industriale con cinque secoli di storia
Campigotto A., Curti R., Grandi M., Guenzi A. (a cura di)
2000 Bologna Edizioni Renografica
La ruota e l'incudine. La memoria dell'industria meccanica bolognese in Certosa
Antonio Campigotto, Roberto Martorelli (a cura di)
2016 Bologna Minerva Edizioni
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