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Edoardo Volterra

7 gennaio 1904 - 19 Luglio 1984

Scheda

Edoardo Volterra, da Vito e Virginia Almagià; nato il 7 gennaio 1904 a Roma. Nel 1943 residente a Bologna. Laureato in giurisprudenza. Ordinario di istituzioni di diritto romano e incaricato di papirologia giuridica all'università di Bologna. Iscritto al PdA. Laureatosi nel 1926, l'anno seguente iniziò a insegnare nell'università di Cagliari. Nel 1929 passò all'ateneo di Parma, nel 1931 a quello di Pisa e nel 1932 a quello bolognese, dove divenne ordinario nel 1933. Il 14 ottobre 1938, a metà dell'anno accademico 1938-39, essendo ebreo, fu costretto a lasciare l'insegnamento - unitamente a una quarantina di docenti, undici dei quali ordinari, tre onorari e uno emerito - a seguito dell'entrata in vigore della legislazione antisemita per la «difesa della razza». Si trasferì in Egitto dove insegnò diritto civile e diritto romano alla Scuola francese di diritto (sezione di Alessandria), per passare successivamente in Francia, dove divenne boursier de recherches a la Caise nationale de la recherche scientifique, e infine in Belgio e Olanda. Nominato professore di diritto romano presso l'università di San Paolo (Brasile), non potè raggiungere la nuova destinazione a causa della guerra. Costretto a rientrare in Italia, tornò a Bologna dove svolse lavori saltuari. Riprese i contatti con alcuni colleghi antifascisti ed entrò a far parte del gruppo liberalsocialista dal quale, alla fine del 1942, nacque il PdA, del quale fece parte sin dalla fondazione.
Il 4 luglio 1942 a Roma prese parte alla riunione decisiva per la costituzione del PdA, in rappresentanza dell'Emilia-Romagna. Il 4 giugno 1943 fu arrestato con altri militanti del PdA e restò in carcere, a San Giovanni in Monte (Bologna), sino all'1 agosto quando, a seguito della caduta del regime fascista, riebbe la libertà.

Si trasferì a Roma e dopo l’8 settembre 1943 militò nella brg GL della capitale. Nel giugno 1944, dopo la liberazione di Roma, fu nominato nella Deputazione provinciale in rappresentanza del PdA. Nell'autunno si trasferì a Firenze perché era stato assunto dal PWB, la struttura alleata che curava la pubblicazione dei giornali e le trasmissioni radiofoniche. Quasi contemporaneamente, pare nel novembre 1944, il CLN di Bologna decise di nominarlo pro-rettore dell'università, carica che avrebbe dovuto assumere il giorno della liberazione della città, allora ancora occupata dai nazifascisti. «Il 21 aprile 1945 - ha scritto - entravo a Bologna con le prime truppe alleate, avendo nei primi giorni l'incarico di organizzare rapidamente la pubblicazione del primo quotidiano che usciva a Bologna dopo la liberazione, Il Corriere dell'Emilia». Ma quasi subito abbandonò il giornalismo per rientrare nell'università e assumere la carica di pro-rettore, nonostante le resistenze opposte da alcuni docenti fascisti. Il CLN dovette imporsi all'AMG, il governo alleato, al quale il 29 aprile scrisse: «Questo Comitato comunica di avere a suo tempo designato a reggere provvisoriamente l'Università in attesa di libere elezioni: il prof. Bortolo Negrisoli quale rettore onorario, il prof. Edoardo Volterra quale pro-rettore...». Ai primi di maggio, dopo la ratifica della nomina da parte del governo italiano, potè prendere possesso della carica. Ha scritto in proposito: «...il 5 maggio 1945 (dopo ennesimi tentativi fatti presso il Governatore (alleato) di Bologna da alcuni colleghi ex fascisti per evitare che a capo dell'Ateneo bolognese vi fosse un antifascista partigiano, per giunta perseguitato razziale) varcavo molto semplicemente il portone di via Zamboni e prendevo possesso della mia carica, iniziando subito il duro compito che mi aspettava di riorganizzazione e di ricostruzione dell'Università».
Il 19 giugno fu eletto rettore dal corpo accademico. Fu nominato membro della Consulta nazionale, quale rappresentante del PdA per l'Emilia-Romagna. Per la sua partecipazione alla lotta di liberazione gli è stata conferita la medaglia d'argento al valor militare. Riconosciuto partigiano. Ha pubblicato: Cenni biografici, In memoria di Mario Jacchia, pp.11-24. Testimonianza in RB3. [O]

Nell'Università di Bologna è incaricato di Papirologia giuridica dall’a.a. 1945-46 al 31 ottobre 1951. Accademico dei Lincei, nel 1973 è nominato giudice della Corte Costituzionale di cui è vicepresidente nel 1981, ma che abbandona nel gennaio dell'anno successivo. Muore a Roma il 19 luglio 1984.