Salta al contenuto principale Skip to footer content

Villa Aldrovandi Mazzacorati

Di rilevanza storica

Schede

Villa Aldrovandi Mazzacorati costituisce ad oggi uno degli esempi più rappresentativi, a Bologna e provincia, dello stile architettonico neoclassico. Situata nell’antica località di Camaldoli, la proprietà nella quale sorge ancora oggi la villa era molto vasta: oltre alla porzione collinare dell’eremo, sul quale è presente il fabbricato, si estendeva anche in pianura sia a est (Foscherara) sia ad ovest (Mulino Parisio) dell’eremo oltre la strada postale di Toscana.

Nella figura del Conte Annibale Marescotti si può individuare l’inizio della storia ed evoluzione della Villa. Nel 1696 il Conte fa modificare un edificio già presente nella tenuta al momento dell’acquisto in un palazzo signorile. E’ grazie alla famiglia Aldrovandi, che erediterà tutta la tenuta, se la facciata del Palazzo signorile viene trasformata in stile neoclassico così come è visibile ancora oggi. Tra il 1769 e il 1772, su progetto di Francesco Tadolini, viene realizzato un corpo centrale che si evidenzia dai due laterali, denominati barchesse, sia per dimensioni sia per la tipologia degli elementi architettonici. Questo corpo di fabbrica consiste in un pronao incassato e caratterizzato da colonne in stile ionico. Le barchesse laterali presentano una pianta a quarto di cerchio e sono in stile tuscanico le colonne. Al di sopra di queste, al posto di una tettoia, sono presenti una terrazza calpestabile decorata con vari busti. Le barchesse, in questo caso, svolgono una funzione di ampliamento prospettico e scenografico dell’insieme piuttosto che ospitare ambienti di servizio. La barchessa permette, inoltre, di nascondere il teatrino retrostante che avrebbe sbilanciato la simmetria, l’unità e l’armonia della facciata. Sempre in questo periodo viene realizzato oltre al teatrino, delle scuderie e una cedraia. Sono inoltre presenti davanti la villa dei magnifici giardini. Agli inizi dell’Ottocento la tenuta passa alla famiglia Mazzacorati che fece inserire nella parte alta della facciata del fabbricato centrale della villa il loro stemma, visibile ancora oggi e successivamente diviene di proprietà della famiglia Sarti. Francesco Majani (Cose accadute, p. 279) ricorda che il primo maggio 1860, in occasione della visita del re Vittorio Emanuele II a Bologna, Giuseppe Mazzacorati aspettò il Re, proveniente dalla Toscana, ai piedi della sua villa fuori porta Santo Stefano. Accogliendolo sulla sua carrozza scoperta, lo accompagnò fino a San Petronio. Quando nel 1935 diviene un edificio pubblico subisce dei discutibili rinnovamenti per gli usi della Federazione dei Fasci di Combattimento che la utilizza come colonia infantile e dal 1937 è dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale. Con la guerra l’edificio ha avuto i danni maggiori pur svolgendo la funzione di ospedale militare. Dopo essere stata adibita a sanatorio, oggi ospita gli uffici della usl di Bologna, associazioni culturali legate al teatrino.

Angela Pierro

Bibliografia: Villa Aldrovandi Mazzacorati, Momenti di neoclassicismo tra Camaldoli e Belpoggio, Alessandra, Frabetti, Deanna Lenzi, Grafis Edizioni; I padroni della Villa, La famiglia Aldrovandi Marescotti nel Settecento, catalogo mostra 15-31 ottobre 1994.