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Coriolano Vighi

2 Maggio 1852 - 9 Aprile 1905

Scheda

Coriolano Vighi (Firenze, 1852 - Bologna, 1905). Nasce a Firenze il 2 maggio e si trasferisce con i genitori da Firenze a Bologna per via dell'attività del padre, incisore di pietre dure. La sua giovinezza è segnata dalla povertà. Si iscrive in Accademia dove, dal 1867 studia con Antonio Puccinelli (1822-1897) e soprattutto con il paesaggista Francesco Bortolotti (in Accademia dal 1860 al 1877), che era stato allievo di Cocchi. Nel 1870 esce, dopo essersi anche aggiudicato un premio in Paesaggio. I lavori di Vighi, a olio, a tempera e a pastello, si differenziano nettamente da tutto il panorama bolognese contemporaneo e persino italiano. Renzo Grandi vede, nelle sue prime opere "per un colore brillante e la grande apertura spaziale" un riferimento alla pittura di Guglielmo Ciardi (1842-1917), cui guarderà anche Bertelli, seppure con esiti del tutto diversi. Vighi infatti rifiuta il problema della pittura en plain air e dipinge in studio. Dotato di grande memoria visiva, si aiuta anche con il mezzo fotografico, pur compiendo viaggi, in particolar modo sulle coste liguri e toscane. I suoi paesaggi non hanno alcuna caratterizzazione geografica precisa, sono neutri e velati di malinconia, lirici e intimisti. Sono ricchi di rocce, di montagne, marine - mai viste a Bologna - e rappresentano una fuga dalla realtà quotidiana che piace alla borghesia e anche alla clientela nobile e altoborghese del nord e centro Europa, cui corrisponde per sentimenti, moda, desiderio di una natura incontaminata, idilliaca, preindustriale e, nei fatti, inesistente. È stato definito "uno dei più ricercati artisti da salotto, dacché la sua soffice e vaporosa maniera, attenta a cogliere i mille aspetti delle onde marine e delle nuvole trascorrenti nell'azzurro del cielo, fu di effetto immediato". Espone a Bologna nel 1873 con buon successo, ma la svolta è a Torino nel 1880, quando Tempo piovoso, è acquistato da re Umberto I. A Milano l'anno successivo espone un gruppo di disegni: Crepuscolo, Dai verdi..., Lungo un fiume, Era il giugno... e alcuni acquerelli, e ne è premiato. A Torino nel 1884 espone Campagna mesta e Pace ignorata. Nel 1891 a Milano porta Una scogliera, e a Torino nel 1902 Il maniero dell'aquila, e Mestizia, due pastelli, tecnica che predilige e nella quale è maestro, ma anche - si dice - per far fronte alle numerose commissioni che riceve. L'incontro con il mercante tedesco Alfred Probst è fondamentale per il successo della sua pittura tardoromantica in Germania, Austria, Russia. Probst gli presenta Hans Barth (1862-1926), corrispondente romano del "Berliner Tageblatt", che lo introduce sullo scenario mittleuropeo. Espone a Vienna nel 1890 (La preghiera della sera), a Monaco nel 1902 (Marina), e a Parigi nel 1904 (Nidi d'aquila). Suoi disegni sono conservati presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe degli Uffizi e quello della Pinacoteca Nazionale di Bologna e, sempre nella città emiliana, nelle Collezioni della Fondazione Carisbo. Muore a Bologna il 9 aprile 1905. Nello stesso anno alla biennale di Venezia si espone L'avvicinarsi della procella, un grande pastello di oltre due metri, già presentato a Bologna nel 1888. Nell'Album Belluzzi del Museo del Risorgimento di Bologna è riprodotto un suo Temporale (n. 129).

Isabella Stancari

Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia: Atti 1870, p. 10; Esposizione Milano 1881, n. 98-100, p. 154; n. 176, p. 156; Esposizione Torino 1884, nn. 1905-1906, p. 75; Esposizione Bologna 1888, n. 4, p. 122; De Gubernatis 1889, pp. 546-547; Esposizione Milano 1891, n. 412, p. 53; Gatti 1896, p. 30; Francesco Francia 1898, n. 96, p. 9, n. 137, p. 12; Thieme-Becker 1940, 34, p. 349; Esposizione Torino 1902, n. 476 e 479, p. 42; Biennale Venezia 1905, n. 20, p. 106; Bénézit 1955, p. 564; Bologna 1955, p. 63; Comanducci 1962, p. 2035; Varignana 1970; Emiliani e Varignana 1972, pp. 357-366; Bologna 1981, p. 468, 469; Bologna 1982; Bologna 1983b, n. 131, pp. 216-217; Pasquali 1995, pp. 16, 17, 19, 22, 26, 29, 31; Giumanini 2000, pp. 199, 202, 203, 204, 205; Catalogo Ottocento 2001, p. 425; Giumanini 2002, p. 367; Bologna 2009.

"Coriolano Vighi pittore toscano, nato a Firenze, residente a Bologna. Nel 1880, espose a Torino un quadro: Tempo piovoso, assai bello per felice trovata d'intonazione grigia e per viva espressione di verità. L'anno seguente, a Milano, aveva: Dai verdi; Lungo un fiume; Era il Giugno e Crepuscolo, quattro tele molto ammirate e lodate. Espose quindi a Torino, nel 1884: Campagna mesta e Pace ignorata, bellissime tempere; e a Bologna, nel 1888: L'avvicinasi della procella, eccellente pastello che incontrò l'ammirazione di quanti ebbero il piacere di osservarlo." (Tratto dal 'Dizionario degli artisti italiani viventi', ed Gonnelli, Angelo De Gubernatis, 1906). E' sepolto nel cimitero della Certosa di Bologna. L'epigrafe recita: "Coriolano Vighi paesista insigne, sentì la bellezza dei luoghi e l'anima loro concorde all'anima umana, ritraendole con vigoroso pennello. Nella maturità dell'arte in sul fiorire della fama, ebbe tronca la vita il IX aprile MCMV. E' dato dal Comune il sepolcro, hanno scolpita l'effigie e la lapide colleghi ed amici caramente memori di lui, pietosi alla vedova ed alla figliuola.