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Via o piazzetta del Carbone

Di rilevanza storica

Schede

La foto del Fondo Belluzzi del Museo del Risorgimento presenta un tratto di via del Carbone, nota anche come piazzetta del Carbone, corrispondente all’attuale via Venezian. L’area qui fotografata, soggetta a molteplici interventi urbanistici, comprendeva anche l’antico vicolo Stallatico. L’insegna, appena visibile sull’angolo del fabbricato, indicava la presenza dell’antica a trattoria “al Galletto”, meglio conosciuta come osteria del Gallo, una delle più vecchie di Bologna, che sorgeva in fondo al vicolo Stallatico, al civico 1292.

La chiara scritta sul muro si riferiva allo presenza in quello stabile di un laboratorio in cui veniva preparato artificialmente il ghiaccio utilizzando le acque del fiume Setta. L’uso del ghiaccio per scopi di conservazione dei cibi ed a uso alimentare si diffuse in Italia sul finire degli anni Settanta dell’Ottocento, con l’importazione delle prime macchine industriali. Rimase peraltro il problema dell’igiene nel corso della lavorazione. Nel 1895, la Giunta comunale cittadina emise un’ordinanza che introdusse una differenziazione nella produzione del ghiaccio, obbligando i venditori a specificare se il prodotto fosse destinato all’uso alimentare o a quello industriale. L’ordinanza sottolineava che era considerato ghiaccio per uso alimentare soltanto quello realizzato grazie alla fusione di acqua potabile, giudicata tale dall’esame chimico e batteriologico compiuto dall’ispettorato dell’igiene pubblica. Il richiamo dell’acqua del fiume Setta è quindi probabilmente da mettersi in relazione con questa disposizione, considerando che il Setta forniva gran parte dell’acqua per l’acquedotto comunale. Sull’area sorse la sede della Banca Cooperativa di credito, oggi Banca Popolare dell’Emilia.

Testo tratto da Cent'anni fa Bologna: angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, Bologna, Costa, 2000.