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Uniforme della Guardia Nazionale di Bologna

1797 ca.

Schede

L’abito, appartenuto a Francesco Saverio Brunetti, ‘bisavo’ della signora Laura Brunetti Montanari, fu donato al Museo nel 1907, unitamente ad altri oggetti tutti appartenuti al Brunetti: un panciotto borghese sempre di fine Settecento in raso bianco con ricami in oro, un paio di brache in raso rosa della medesima epoca, una giberna con bandoliera corredo dell’uniforme, oltre ad altri oggetti di metà XIX secolo, appartenuti ad altri membri della famiglia.

L’ingresso a Bologna delle truppe di Napoleone Bonaparte il 18 giugno 1796 portò al distacco della città dal dominio pontificio, e a restituire provvisoriamente al suo Senato i poteri dell’espulso Cardinale Legato. Il comune riacquistava nominalmente la sua antica indipendenza, sotto l’egida della Repubblica Francese e del suo generale vittorioso. A mantenere l’ordine pubblico restavano i ‘birri’, malvisti dal popolo, sinché i giacobini, sull’esempio d’oltralpe, chiesero ed ottennero la costituzione di una Guardia Civica, analoga alla Guardia Nazionale francese, diretta emanazione del popolo. Con la Repubblica Cispadana, a fine 1796, la Guardia Civica si trasformò in Guardia Nazionale ed ebbe, secondo gli ordini di Bonaparte, un Piano di Organizzazione, che per Bologna fu pubblicato il 3 giugno 1797. La città fu suddivisa in quattro cantoni, ciascuno creò due battaglioni composti di cittadini tra i 18 e i 50 anni, registrati a seconda del loro domicilio nei cantoni. La Guardia Nazionale fu divisa in sedentaria, destinata al servizio in città, e mobile, per il servizio nel contado. Assorbita la Repubblica Cispadana nella Cisalpina, la Guardia Nazionale bolognese entrò a farne parte, mantenendo i suoi gradi ed i suoi effettivi, rimanendo nei confini del Dipartimento del Reno. Partecipò alle lotte contro gli insorgenti, alle feste celebrative della Repubblica Cisalpina, poi Italica, e infine del Regno italico. L’uniforme appartenuta al Brunetti venne adottata nel 1797 per i militi della Guardia Nazionale Cisalpina di Bologna, ed è abitualmente esposta con il suo corredo regolamentare, giunto con la medesima donazione.

Mirtide Gavelli