Triumvirato insurrezionale comunista

1944 - 1945

Scheda

Il 4 giugno 1944 le truppe alleate, quando liberarono Roma, non ricevettero alcun aiuto dalle forze partigiane.
I partiti antifascisti s’interrogarono a lungo sulla mancata collaborazione tra partigiani ed esercito alleato e studiarono, in accordo con il CLN, possibili soluzioni unitarie per le prevedibili e auspicabili insurrezioni nelle città del nord. Anche se la direzione della lotta di liberazione spettava al CLN e al CVL, il PCI decise egualmente di dare vita a un organismo militare di partito per preparare – non importa se in accordo o in mancanza di accordi - l’insurrezione.
Fu così che verso la metà di giugno il Centro del PCI di Milano nominò un Triumvirato insurrezionale comunista in tutte le regioni del centro- nord. Luigi Longo - responsabile della direzione del PCI nell’Italia occupata e comandante delle brgg Garibaldi - ha scritto che questi organismi avevano il compito di coordinare «l’azione politica e di massa del partito con l’azione militare delle formazioni partigiane; in caso di rottura dei collegamenti con il centro, hanno il compito di agire autonomamente» e che «sono strumenti di coordinamento e di direzione indispensabile allo sviluppo della lotta» (I centri dirigenti del PCI nella Resistenza, pp.36-7).
Molto più realisticamente Pietro Secchia - responsabile organizzativo del PCI nell’Italia occupata e commissario politico delle brgg Garibaldi - ha scritto: «Per dovere di chiarezza è bene precisare che i “Triumvirati insurrezionali” non erano organismi unitari, o di alleanza, tra partiti diversi, ma erano organismi di coordinamento creati dal partito comunista e composti da soli comunisti, che avevano lo scopo di preparare quotidianamente l’insurrezione e assicurarne il successo anche nel caso in cui gli organismi unitari, nel momento decisivo, non avessero funzionato, o si fossero opposti all’insurrezione» Testimonianza in RB1, p.189).
Il 10 aprile 1945 la direzione del PCI inviò alle federazioni provinciali la direttiva n.16 per l’insurrezione, nella quale, tra l’altro, si legge: «Ogni disposizione contraria all’orientamento insurrezionale del movimento patriottico, deve essere sempre e con la più grande energia respinta dai nostri compagni, da qualunque parte essa provenga» [...] «Ma se, nonostante tutti i nostri sforzi, non riuscissimo in simili casi a dissuadere i nostri amici e alleati, noi dobbiamo anche fare da soli, cercando di trascinare al nostro seguito quante più forze è possibile, agendo sempre, però in nome del CLN..» (Testimonianza in RB1, p.191).
Il 22 settembre 1944 il Triumvirato dell’Emilia - senza interpellare il CLN e i partiti che lo componevano - indirizzò un manifesto ai bolognesi per invitarli all’insurrezione, approfittando del fatto che «Dalle brecce di Rimini e Firenzuola le Armate Alleate dilagano nella Valle Padana».
Si legge nel volantino firmato dalla federazione bolognese del PCI: «Sotto la guida del Comitato di Liberazione Nazionale, LUNEDÌ 25 SETTEMBRE scatenate lo SCIOPERO GENERALE INSURREZIONALE»
Analogo appello fu rivolto ai bolognesi da “l’Unità” del 23 settembre 1944.
I dirigenti del PSIUP e del CLN indussero il PCI a ritirare l’ordine insurrezionale ed evitarono un bagno di sangue (N.S. Onofri, I socialisti bolognesi nella Resistenza, pp.82-4; L. Bergonzini, La svastica a Bologna, p.183; N.S. Onofri, Bologna combatte, p.138). Giuseppe Alberganti, Ilio Barontini e Renato Giacchetti fecero parte del primo triumvirato emilianoromagnolo, che iniziò a operare nel giugnoluglio 1944.
Nell’aprile 1945, alla vigilia dell’insurrezione, il triumvirato era composto da Barontini, Giuseppe Dozza (entrato nel settembre 1944) e Alfeo Corassori.Secondo Secchia, non Corassori (che aveva l’incarico di ispettore regionale), ma Fernando Zarri avrebbe preso il posto di Alberganti. Per qualche tempo in Emilia operò un secondo triumvirato per le province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. [O]

BIBLIOGRAFIA. L. Longo, I centri dirigenti del PCI nella Resistenza, Roma, Editori riuniti, 1973, pp.508; L’insurrezione e il partito. Documenti per la storia dei triumvirati insurrezionali del Partito comunista e Atti del Triumvirato veneto (giugno 1944 – aprile 1945), a cura di C. Saonara, Padova, Neri Pozza, 1978, pp.353.

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