Trifogli Pietro

Trifogli Pietro

1763 - 8 Settembre 1835

Note sintetiche

Occupazione: Scultore

Scheda

Pietro Trifogli o trefogli (1763 - 1835), viene sinteticamente ricordati nel volume 'Dizionario corografico dell'Italia" del 1871: segnala che era nativo di Torricella (Lugano) e "che si esercitò nella scultura, nella plastica e negli ornamenti, fu caro al Canova, e lasciò molti lavori nella Certosa di Bologna ed in Ferrara, ove gli fu posta una lapide nella scuola d’ornato". Nel 1813 esegue diversi stucchi pagati 200 lire nella sede della Società del casino di palazzo Lambertini ex Vizzani di Bologna. Fece parte della nutrita squadra chiamata a decorare il teatro Contavalli di Bologna, inaugurato nel 1814, mentre su direzione di Ercole Gasparini esegue le decorazioni della Cappella dei Suffragi della Certosa. Molto stretti i rapporti con il pittore Felice Giani e con tutto l'entourage di artisti che vi ruotava. In una lettera da Bologna datata 10 ottobre 1821 che Gian Battista Muttoni scrive a Giani, il nostro viene così ricordato: "Trefogli ieri ebbe l'onore di una visita, nel suo lavoro al campo santo, della signora imperatrice (Maria Luigia d'Austria duchessa di Parma ndr.) e si trattenne nel suo gabiotto da loro due ben 15 minuti e, nel partire, volle farne una delle sue solite baciandoli la mano; ieri sera si gonfiava dicendo - O' baciato la mano alla molglie di Bonaparte - e non li toccava la camicia al sedere: certo è che ebbe onore che nessun altro in Bologna ha avuto". E' probabile che sia grazie a Giani se interviene alla decorazione del Palazzo del Quirinale a Roma, nella Sala della Vittoria, insieme a Giuseppe Pacetti e per cui venne pagato 2768 franchi. Luigi Casazza nel 1840 gli dedica un testo edito a Bologna dal titolo "Memorie biografiche di Pietro Trefogli plasticatore".

Un ampio necrologio sull'artista si deve alla penna di Luigi Casazza, pubblicato nella Gazzetta Ticinese: "Fu li 8 settembre, che moriva in Lugano in avanzata età Pietro Trefogli di Torricella, quel sommo artefice, che seppe condurre l'arte di ornare a stucco a quel grado di greca eccellenza, a cui giunger fece ai nostri giorni la scultura Antonio Canova. E chi imprendere volesse a scrivere i gloriosi fasti di questo grande artista avrebbe di che estendersi, e sì per l'ottima qualità del cuore suo, e sì per le prodigiose produzioni della sua arte maravigliosa, ossia che avesse in animo l'adornare le tombe dei trapassati con finiti candelabri, e lugubri emblemi, ossia che venisse chiamato a decorare gli appartamenti dei regi, le abitazioni dei grandi, o le cittadine case, dove grandiosi fregi, nastri, glirlande di fiori, il turcasso, e le freccie dell'alato Nume, la cetra di Apollo, la spada di Marte, il Caduceo, ed altri simili adornamenti furono condotti a termine con la massima naturalezza, e verità. Nè fu oscuro il nome, e l'abilità di tanto maestro, che venne chiamato a Roma in tempo dell'italico governo, ed incominciò in una camera del Quirinale un grandissimo fregio, che restò imperfetto per le susseguenti vicende: e fu in allora, che strinse quell'analoga intrinsichezza col cav. Canova, amicizia che non mai venne meno, e che si estese manifestamente sino agli ultimi vitali momenti del Fidia del nostro secolo; ed è opportuno il ricordare, che nell'ultimo momentaneo passaggio fatto per Ferrara da Canova a notte inoltrata nella brevissima fermata nella casa di Marietta Scutellari tutto il cuore occupato nell'amico scrisse di propria mano le memorabili parole "Antonio Canova saluta caramente l'amico suo Trefogli." Fu poi Ferrara il maggiore teatro della gloria sua, e dove passò vari lustri del viver suo, e dove buon numero d'artisti gli professano tuttora la più viva riconoscenza avendo avuto da esso i più segnalati favori, e tale era poi la sua affezione a quella terra di volontario domicilio che chiamare solevala sua seconda patria; e fu colà ove specialmente applicò l'animo ad infinitissimi lavori, e nella casa Bagliati ebbe a compagni nell'adornare sontuose camere il celebre Gianni, e l'esimio pittore Gaetano Bertolani, e furono lieti giorni per l'arte, e per quell'illustre città: compì poi nella casa Casazza un grande fregio in una camera scompartita con architettonica maestria dall'intimo suo abile amico Antonio Armanini, e tale sua finita opera reputare sì deve come il capo-lavoro di cotanto artefice. Moltissimi monumenti rese adorni nel cimitero comunale di Bologna ove tra i mesti cipressi, le patetiche tombe n'è addolcito lo sguardo dalla scelta squisitezza, e leggiadria dei composti fogliami, ed altri ornati di gusto, e di opera inestimabili; e fu ancora colà, che in una soprastante, e vicina collina nel palazzo Aldini, e in città nell'abitazione dell'ingegnere Martinelli (Martinetti ndr.), fece prova dell'alto suo valore. Ma ormai dileguasi il triste pensiero, e nel tributare al grande artista questi sensi di sincero cordoglio innalzo più lieto la fronte al Cielo dalle ultime sponde dell'Eridano nel considerare, che fu avventurosa sorte per Ferrara l'averlo per lungo tempo i destini concesso a noi nella sua carriera mortale, e di avere resa così posseditrice la patria di Monti, e di Cicognara, del maggiore numero delle opere sue, opere di un bello eterno che desteranno ognora l'ammirazione dell'intelligente, e l'invidia dello straniero."

SCHEDA IN PREPARAZIONE

Leggi tutto

Opere

Eventi

Luoghi

Persone

Multimedia
Documentario | Bologna nel Lungo Ottocento (1794 - 1914)
Documentario | Bologna nel Lungo Ottocento (1794 - 1914)

Documentario - Bologna nel lungo Ottocento (1794 - 1914), 2008. La città felsinea dall'età napoleonica allo scoppio della Grande Guerra.

Bologna nei primi anni di governo Napoleonico
Bologna nei primi anni di governo Napoleonico

1796 | 1802 - Bologna nei primi anni di governo Napoleonico. Intervista ad Otello Sangiorgi e Angelo Varni. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it

www.vedio.bo.it#sthash.V0NR1vdM.dpuf
Documenti
Società del Casino
Tipo: PDF Dimensione: 259.13 Kb

La Società del Casino di Bologna, approfondimenti sulla storia e le sedi.

Bibliografia
Descrizione dei Monumenti Sepolcrali del Cimitero Comunale di Bologna
Anonimo
1873 Bologna Tipografia di Antonio Clerici