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Targa ad Andrea Costa

1913

Schede

Il 12 maggio 1912, stando alla documentazione conservata presso gli eredi Montaguti, il Comune di Castelfranco Emilia commissiona allo scultore l'esecuzione di un ricordo marmoreo di Andrea Costa dopo aver visionato il bozzetti dal motto 'Lavoratori di tutto il mondo unitevi'. In data 4 dicembre la giunta provinciale amministrativa autorizza la spesa di 1.800 lire per l'opera. A seguito dell'incontro tra Montaguti e la giunta comunale del 26 febbraio 1913, il sindaco Giuseppe Malaguti informa l'artista, con una lettera datata 28 marzo, che è stata accolta la sua proposta di realizzare la targa celebrativa in bronzo e marmo anzichè in cemento armato. Viene altresì fissata la data di inaugurazione dell'opera che dovrebbe svolgersi il 15 giugno ma con una comunicazione del 23 settembre Montaguti viene informato che l'evento è prorogato a data da destinarsi. Da questa data il bassorilievo sembrerebbe essere rimasto sempre in possesso dello scultore fino all'acquisto, all'indomani dell'avvento del fascismo, da parte del giovane industriale bolognese Ricciotti Paioli, titolare di un negozio di accessori e ricambi per biciclette in veloce espansione. Ricciotti, non tradendo mai le proprie idee politiche, nasconderà durante tutto il Ventennio il grande bronzo, saldato all'artista il 30 aprile 1937. L'opera conservata presso gli eredi Paioli, dopo essere stata lungamente ammirata nell'atrio dell'azienda familiare di Sant'Agata Bolognese, offre una risoluta immagine di Andrea Costa, noto politico tra i fondatori del socialismo italiano. Nato a Imola il 30 novembre 1851, Costa si avvicinò giovanissimo alle idee anarchiche di Bakunin e fu protagonista di azioni di lotta che lo portarono in carcere e in esilio, prima in Svizzera, dove conobbe Anna Kuliscioff, poi in Francia dove abbandonò l'anarchismo per la socialdemocrazia. Rientrato in Italia, nel 1880 diede vita a Imola alla 'Rivista internazionale del socialismo' e nel 1881 al settimanale 'Avanti!". Leader carismatico, fondò il Partita socialista rivoluzionario e nel 1882 fu eletto al parlamento italiano come primo deputato socialista. Nuovamente condannato per le sue battaglie politiche, dopo l'amnistia, rientrò a Imola e nel 1889 divenne sindaco della città. Nel 1892 partecipò a Genova al congresso di fondazione del Partito dei lavoratori, poi Partito Socialista Italiano. Continuò tenacemente la sua propaganda anticolonialista e di sensibilizzazione delle masse contadine e operaie. Nel 1908 fu eletto vicepresidente alla Camera dei deputati, carica che ricoprì sino alla morte che lo colse a Imola il 19 gennaio 1910. Al motto 'Lavoratori di tutto il mondo unitevi', traduzione italiana infedele di uno dei più famosi slogan socialisti dal 'Manifesto del partito Comunista' di Marx ed Engels, Montaguti ritrae Costa mentre incita risolutamente il suo uditorio. Alle sue spalle pone significativi simboli del socialismo, come il sole nascente, 'il sol dell'avvenire', e del proletarito, efficacemente rappresentato dai buoi e dalle ciminiere delle fabbriche. Al forte rilievo dell'effigie di Costa che invade lo spazio dell'osservatore e che oltrepassa i bordi della targa con le mani, lo scultore contrappone nello sfondo l'uso pittorico del bronzo unicamente disatteso dalle teste dei buoi.

Federica Fabbro

Testo tratto da: F. Fabbro, Silverio Montaguti (1870 - 1947), Bononia University Press, 2012