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Domenico Svampa

13 Giugno 1851 - 10 Agosto 1907

Scheda

Domenico Antonio Svampa (Montegranaro, 13 giugno 1851 - Bologna, 10 agosto 1907). Nato a Montegranaro nelle Marche da una famiglia di possidenti sufficientemente agiati e ben inseriti a livello locale, Domenico Antonio Svampa si avviò da subito al sacerdozio: nel 1861 entrò nel seminario di Fermo, dove, nel 1867, ebbe l'occasione di conoscere don Giovanni Bosco: tale incontro si rivelò fondamentale, determinando una vicinanza alla spiritualità salesiana che lo accompagnò per tutta la vita. Dotato di ingegno vivace, nel 1872 vinse un concorso che gli permise di andare a Roma a proseguire gli studi al Seminario Pio; nel 1874 venne ordinato sacerdote, nel 1876 ottenne la laurea in teologia e nel 1879 quella in diritto civile e canonico.

Terminati gli studi fu mandato a Fermo, dove insegnò nel seminario, ma dopo appena due anni Leone XIII lo richiamò a Roma per insegnare al pontificio seminario romano. Qui si interessò agli studi sociali ed ebbe modo di guadagnare la fiducia del Papa, di cui iniziò a condividere il progetto di presenza cattolica nella società e la sensibilità verso le tematiche sociali. Nel 1887 fu nominato vescovo di Forlì: nella città romagnola Svampa mostrò particolare sensibilità verso le iniziative caritative e sociali, mostrando una mentalità aperta al confronto costruttivo con le diverse forze politiche laiche (liberali, radicali, repubblicani). Al tempo stesso promosse la devozione popolare alla Madonna del Fuoco e si fece conoscere e stimare dai confratelli all'interno della conferenza episcopale della regione ecclesiastica Emilia, istituita proprio in quegli anni (1889). Nel 1894 Leone XIII lo nominò cardinale e arcivescovo di Bologna, la cui sede era vacante da due anni dopo la morte di Francesco Battaglini.

Fin dalla prima lettera pastorale, esortò i laici a tornare protagonisti della vita civile, ad agire nel mondo in obbedienza al papa ma allo stesso tempo aperti alle novità, abbandonando un atteggiamento di semplice difesa e contrapposizione al secolo. Nel 1895, oltre ad iniziare un'accurata visita pastorale alle parrocchie della diocesi (conclusa nel 1903) organizzò la prima di una serie di importanti iniziative di rilevanza pubblica: il congresso internazionale dei cooperatori salesiani (1895). Avvalendosi delle capacità di Giovanni Acquaderni, favorì la nascita del Piccolo credito romagnolo, (1896) il primo istituto bancario bolognese cattolico, attraverso il quale poterono essere finanziate numerose iniziative e opere, prime fra tutte le Casse rurali. Nello stesso anno, sostenne la nascita del quotidiano cattolico “L'avvenire d'Italia”, superando le perplessità di una parte dei vescovi della regione. Nel 1897 avviò la costruzione dell'istituto salesiano, che volle dedicato alla Vergine di San Luca e che fu inaugurato due anni dopo, mentre la costruzione dell'annessa chiesa del Sacro Cuore venne avviata nel 1901: anche attraverso questa azione, Svampa riuscì a dare un contenuto più religioso e spirituale all'idea, maturata alla fine del secolo in ambito cattolico, di riaffermare solennemente la regalità di Cristo sulla società attraverso la consacrazione al S. Cuore. In questa prospettiva, proseguì con risolutezza verso il riavvicinamento all'autorità civile: in occasione delle esequie per la morte di re Umberto I(1900), ad esempio, pur non potendo essere presente per impegni precedenti, inviò il suo vicario generale. Dopo la morte di Leone XIII (1903), era un probabile candidato al pontificato, ma fu colpito da un ictus alla vigilia del conclave e risultò eletto il cardinale Giuseppe Sarto col nome di Pio X.

Nel 1904, in occasione della visita di re Vittorio Emanuele III a Bologna, convinto in buona fede di avere l'approvazione papale, andò ad rendere omaggio al sovrano, ma fu pubblicamente sconfessato da Pio X: il caso suscitò grande polemiche ma il Papa, pur rimproverando Svampa, non accettò le dimissioni che questi aveva presentato. Il clima era però radicalmente mutato: nello stesso anno Pio X scioglieva l'Opera dei Congressi e nel 1905 condannava la posizione dei Democratici cristiani: la linea di presenza cattolica nel sociale che aveva in Svampa uno dei suoi principali sostenitori subiva così una lunga battuta d'arresto. Fiaccato nello spirito e minato dalla malattia, il cardinale morì poco tempo dopo a Bologna. La sua tomba si trova nella cripta della chiesa del S. Cuore.

Otello Sangiorgi