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Stele Torchi

1921

Schede

Notevole è la varietà tipologica delle tombe eseguite da Mario Sarto, risultato, evidentemente, della disponibilità dello scultore a dialogare con i desideri della committenza. All’interno della vasta produzione cimiteriale dell’artista, costituita da circa sessanta tombe per la Certosa di Ferrara e altrettante per quella di Bologna, il monumento Torchi è espressione dell’adesione alla poetica del liberty a cui Sarto, in questi anni Venti, accenna, di norma, solamente nei particolari decorativi. La data, 1921, è desunta dai registri del protocollo comunale, all’interno dei quali è la richiesta, inoltrata dallo scultore medesimo, di collocare la “lapidona come al tipo nel claustro VIII in Certosa”, attestando l’avvenuta fine dei lavori. Il rilievo bronzeo è ideato come una superficie plasmabile, energica, movimentata. Il panneggio abbondantemente ripiegato avvolge il medaglione centrale contenente il raffinato ritratto di Ottavio Torchi, perfetta raffigurazione del soldato fiero e composto, in divisa militare, con la visiera del cappello abbassata sulla fronte. Ai lati si stagliano le figure allegoriche più diffuse nella scultura funeraria post-bellica, ovvero la Vittoria e la Patria, la prima recante la spada, la seconda in atto di mostrare rami d’ulivo adagiati sui palmi aperti, in probabile gesto offerente al caduto. Elegantissime e dalle gestualità un po’ languida, le due figure femminili svolgono un ruolo simbolico e ornamentale ad un tempo, in linea con la traccia culturale indicata da Leonardo Bistolfi e ben distanti, ad esempio, dalle “soldatesse” severe e impettite che Enrico Cattaneo realizzò nel 1926 a trecate di Novara (Carlo Cresti, Architetture e statue per gli eroi. L’Italia dei Monumenti ai Caduti, Firenze, Pontecorboli, 2006, p. 121). Un lungo drappo, da identificare con la bandiera nazionale, congiunge la Vittoria e la Patria in un fluire di abbondanti e morbide pieghe che chiudono la parte inferiore del rilievo.

Il monumento sepolcrale, collocato a parete, è costituito da una lapide in marmo bianco al cui centro è applicata una decorazione bronzea a rilievo raffigurante il busto del caduto in veste militare, circondato da un panneggio. Lateralmente sono rappresentate due figure allegoriche, quella di sinistra mostra nella mano destra una spada rovesciata e quella di destra reca rami di lauro. Nella parte superiore centrale ed in basso a destra è presente un’iscrizione incisa e rubricata.

Epigrafi

(fronte - parte superiore) FAMIGLIA TORCHI.

(fronte - parte inferiore) PER UNIRVISI IN MORTE / I GENITORI VOLLERO QUI DEPOSTE LE SPOGLIE DELL’UNICO FIGLIO / OTTAVIO / STUDENTE-VERO PATRIOTA E, PER LA GUERRA, SOLDATO / CHE PIÙ VOLTE FERITO IMMOLÒ ALLA PATRIA LA GIOVANE VITA / MORENDO IN UN OSPEDALE DA CAMPO ADDÌ 29 MARZO 1918.

(lapide nel corridoio retrostante) DA UN CIMITERO DI GUERRA / QUI FU TRASPORTATA L'ADORATA SALMA DI / OTTAVIO TORCHI / STUDENTE DI MEDICINA - DOTTORE AD HONOREM / - / FU CITTADINO DI ANIMO GENTILE / VERO PATRIOTA E VALOROSO SOLDATO / VOLLE E FECE LA GUERRA PERCHE' CONVINTO / DELLA GIUSTA CAUSA D'ITALIA / FERITO TRE VOLTE MORI' IN UN OSPEDALE / DA CAMPO TENERAMENTE RICORDANDO / NEL DELIRIO ESTREMO LA MAMMA LONTANA / MA ANCORA ESALTANDO IL VALORE DEL / SOLDATO ITALIANO / 22 APRILE 1897 29 MARZO 1918

(lapide nel corridoio retrostante) ADALGISA CORRADINI / VED. TORCHI / RIPOSA VICINO AI SUOI CARI / SANDRO E OTTAVIO

(lapide nel corridoio retrostante) ALESSANDRO TORCHI / MEDICO DENTISTA / XXI NOV. 1860 XIX MAG. 1937 / PROFESSIONISTA DI RARA PERIZIA / CITTADINO INTEGRO PATRIOTA FERVENTE / PADRE AFFETTUOSO / DIEDE ALLA PATRIA / L'UNICO FIGLIO OTTAVIO / LASCIA INCONSOLABILE / LA SUA ADORATA COMPAGNA

Testo tratto da 'Memorie della grande guerra: le tombe dei caduti nel cimitero monumentale della Certosa di Bologna', Minerva, 2007.