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Enea Stefani

1886 - 1974

Scheda

Enea Stefani (1886 - 1974), scultore, orafo ed argentiere. Frequenta per nove anni l'Asilo Primodì insieme ad altri ragazzi che come lui svolgeranno mestieri artigianali, tra cui Luigi Degli Esposti (legatoria), Luigi Simoncini (pittore), Alfredo Palmirani (carozzelle), Oreste Federici (cornici). Lavora fin da bambino, prima alla Farmacia Belluzzi e poi dai fratelli Alessandro e Gaetano Zanetti, all'insegna di San Gaetano in via Orefici, “l’unica bottega che resisteva ansimando all’assalto della paccottiglia commerciale forestiera”. Qui ha modo di conoscere diverse personalità della cultura e dell'arte locale, tra cui Alfonso Rubbiani, Edoardo Collamarini, Arturo Orsoni, Mario Dagnini, Silvio Gordini, Luigi Breventani e Giuseppe Dagnini. A 17 anni acquista la bottega dei Zanetti ed avvia l'attività in proprio in via Mazzini 19. Si trasferisce a Torino dove lavora per la ditta Fumagalli e poi per la Franzi. Nel 1911 si trasferisce all'Avana e nel 1913 è a New York, dove disegna modelli per la collezione Coldwell. Al termine della Grande Guerra decide di rimanere a Bologna, dove poi apre il negozio di via Clavature 7, già di proprietà dell'antiquario Aldo Rambaldi. Nella sua bottega per dieci anni lavora anche il giovane Aldo Borgonzoni. "La produzione dello Stefani, sempre di finissimo gusto, è quanto mai varia: dai mirabili piatti di mezzo, alle elegantissime finiture per cristallerie; dai cofani per gioie, ai lampadari; dalle anfore, alle coppe sportive. L'artista inoltre ha con vera genialità introdotto, in sostituzione degli stucchi dorati per finitura di soffitti, cornici in metallo sbalzato con dorature e policromie di ottimo gusto e di vago effetto" (Industrie artistiche, 1928). Nel 1959, ormai ottantenne scrive un volume 'Autobiografia - Scultore fuori del suo tempo rifugiato negli argenti perciò falsario coatto', dove ripercorre la sua carriera artistica ed imprenditoriale. Il figlio Alessandro proseguirà l'attività paterna a partire dal 1974. Il negozio e la ditta, con sede in via Clavature, fallisce nel 2015. E' sepolto nella cripta di famiglia collocata nel Campo Ospedali della Certosa di Bologna.