Salta al contenuto principale Skip to footer content

Rosa Sportelli

19 dicembre 1912 - [?]

Scheda

Rosa Sportelli, da Pietro e Santa Bizzi; nata il 19 dicembre 1912 a Imola; ivi residente nel 1943.
Sfollata alla Tomba di Ghiandolino, venne a contatto con i partigiani operanti nel battaglione Montano della brigata SAP Imola.
Pur non conoscendo nessuno e non aderendo a nessun partito politico, decise di aiutare il movimento resistenziale trasportando armi e munizioni prelevati da un roveto. Nonostante la stretta sorveglianza tedesca, riuscì a svolgere il suo compito di staffetta senza destare sospetti.
Incappata in un rastrellamento tedesco, fuggì e avvertì i compagni della retata in corso che si concluse con il massacro di Cà Genesia.
Dopo il proclama di Alexander del 13 novembre 1944 che segnò anche la smobilitazione invernale del battaglione Montano, rientrò ad Imola e si rifugiò nella chiesa del Carmine presso don Giulio Minardi.
Il 14 marzo 1945 recatasi, presso il comando della brigata nera per informarsi su un ragazzo rastrellato, fu ricevuta dal comandante in persona a cui declinò le sue generalità. Venne immediatamente arrestata e tradotta alla Rocca di Imola dove fu sottoposta a pesanti interrogatori. Il comandante, per costringerla a rivelare la sua appartenenza al movimento partigiano, le comunicò la morte del fratello Domenico, caduto a Cà di Guzzo ma non gli credette. Venne rilasciata poco prima della liberazione di Imola.
Riconosciuta partigiana. [AQ] Testiminianza in L. Morini, ... per essere libere, pp. 63-65.