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Luigia Adele Spech detto/a Adelina

18 Agosto 1811 - 12 Agosto 1886

Scheda

Luigia Adelina (Adele) Spech, nata a Milano nel 1811 e avviata allo studio del canto dal padre Giuseppe, che fu anche il suo insegnante, esordì in teatro giovanissima grazie all’interessamento di Maria Malibran, che riconobbe il suo talento e la fece debuttare a Londra nel 1825, a soli 14 anni, nel Conte Ory di Rossini.

L’enorme successo riscontrato consentì ben presto alla giovane soprano di esibirsi nei teatri più prestigiosi d’Italia, in ruoli assai più impegnativi: nel 1833 fu Eleonora d’Este al Teatro Valle di Roma, nella prima rappresentazione del Torquato Tasso, scritto per lei da Donizetti, e riscosse ampi consensi cantando in opere di Paisiello (Nina pazza per amore), Spontini (Vestale), Mercadante (I briganti e Il giuramento) e Bellini (Norma e Sonnambula). Nel 1836 così viene descritta la sua interpretazione a Palermo: "Ci gode l'animo di avvertire al Pubblico che la signora Adelina Spech, tanto nota nel mondo teatrale per doti brillantissime, abbia nel Real Teatro Carolino di Palermo la sera del 12 caduto gennaro incontrato fino al furore il gusto di quel Pubblico. Essa, nella parte di Nina pazza del Coppola, seppe tanto muovere quegli animi già troppo caldi di siculo sentimento che fu obbligata le parecchie volte a replicare dei pezzi. E questo per Lei un bel trionfo dopo che la Ungher aveva resi entusiasti tutti i Palermitani, e questo mostra da una parte quanto valorosa artista sia la Spech, e dall'altra quanto quel Pubblico sia giusto e intelligente. Il Teatro San Carlo di Napoli volle dedicarle un busto in marmo a perenne memoria dei suoi successi, mentre a Genova fu stampata una raccolta di poesie in suo onore. Sposa del tenore Lorenzo Salvi, nel 1840 si ritirò dalle scene, dedicandosi all’insegnamento del canto. Con il marito condivise non soltanto la passione per la musica ma anche l‘impegno umano e politico.

Risposa nella tomba di famiglia collocata nella Sala delle Catacombe della Certosa di Bologna. L'epigrafe a lei dedicata la ricorda come "eccelsa nell'arte del canto, madre virtuosa, bellissima d'animo e di forme, italiana di sensi e d'intelletto quando l'esserlo costava spesso la vita".

Lucia Frati

Bibliografia: Cenni storici intorno alle lettere, invenzioni.., Bologna, Tipografia alla Volpe, 1836; F. Cantoni, Caccia e Patriottismo in 28 lettere inedite di Garibaldi, in “Il Comune di Bologna”, a. XVII, n. 7, 1930; Dizionario Universale dei Musicisti, Sonzogno Editore, 1929; Dizionario della Musica e dei Musicisti, vol. VI, Torino, UTET 1988; G. Garibaldi, Epistolario, Roma, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, 1981; G. Mazzini, Scritti editi e inediti, vol. XXXII (Epistolario vol. XVII), Imola, Galeati, 1921.