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Selleria Facchini

1880

Schede

Stanno per compiersi settant'anni, dal giorno in cui Luigi Facchini, maestro sellaio, dopo un lungo tirocinio di lavoro intelligente che ne aveva rivelato il temperamento e l'acquisita competenza, pose l'insegna, col proprio nome, sul laboratorio che doveva costituire ad un tempo, un punto d'arrivo e di partenza, per la propria attività. E tutta la vita egli dedicò alla sua Azienda, che nel campo della selleria salì rapidamente a un tale livello da costituire un vero e proprio primato e da procurargli, senza mai perderla, una fama internazionale. II nome di Luigi Facchini fu così sempre legato ai fasti degli sports delle corse al trotto e alla sontuosità degli equipaggi che non ancora soppiantati dai motori, costituivano una delle più attraenti aristocratiche coreografie stradali di quel festoso e fastoso fine 800 e principio del '900. Al fianco di Maestro Luigi i figli, fin da giovanetti, apprendevano con pari amore ed intelligenza, l'arte paterna, tanto che appena l'età lo rese possibile, nell'Azienda, ufficialmente, discepoli prima, poi collaboratori preziosi, infine credi, quando Luigi, chiudendo serenamente la sua lunghissima giornata, rimetteva nelle loro mani il timone dell'Azienda, e le nobili tradizioni che vi aveva create. Fu i figlio Ercole che, al fianco dei fratelli Alberto e Dante, curò con particolare vocazione e perizia la parte tecnica del lavoro, fino al 1945, anno in cui, col finire della guerra, ch'egli aveva così umanamente sofferta, fini anche la sua vita preziosa: Ma i due fratelli rimasti, avevano ormai acquisito dalla scuola paterna e dalla collaborazione con Ercole, indirizzo, maestria e metodi, da permettere alla Ditta di continuare la propria attività con aderenza perfetta alle esigenze dei tempi, conservandole quello ambito primato e quella fama che avevano già emancipato l'Italia, in questo campo, dalle forniture americane. Oggi gli equipaggi signorili, i famosi tiri a due, a quattro, a sei, che in manifestazione ippica facevano ogni sfoggio di sè, con cavalli di classe e con finimenti splendenti di cuoi e di borchie, stanno per scomparire, dopo l'avvento e l'invadenza sempre crescente delle automobili, ma entro i recinti delle corse dove guidatori famosi, e cavalieri celebri, contendono premi e primati ambitissimi, il nome di Facchini sopravvive e vive, intensamente come per il passato. Lo spirito di Mastro Luigi, sembra aleggiare ovunque. Egli da vivo aveva seminato e fatto germogliare e fiorire la propria fama e la gloria di clamorose vittorie duramente conquistate e dagli avversari aspramente contese, e mai disgiunte dall'opera di chi vi contribuì in notevole parte, col fornir l'armi adatte: i finimenti e tutti gli altri elementi accessori. 

Lo sport del «trotto» è fortunatamente in pieno fervore su tutte le piste d'Italia e del mondo; a Bologna è uno dei più importanti per le sue insigni tradizioni che l'attuale organizzazione rese mantiene eccelse. Per questo l'Insegna del Laboratorio Facchini, splende, nella sua sede di Via Castiglione, di sempre vivida luce. Un'altra attività, Alberto e Dante Facdhini hanno da tempo sviluppato e portato a quella efficienza che le attuali necessità richiedono; l'equipaggiamento per i cani. Chi non s'è accorto che questo eletto, intelligente e generoso amico dell'uomo, è diventato un elemento importante nella vita privata, in ogni città? Si sono moltiplicati gli allevamenti, di cui Bologna abbiamo quello celebre dell'Osservanza, del Dott. Giorgio Busacchi; le razze sono state rigorosamente selezionate e tipi pregievoli d'ogni parte del mondo, si notano ovunque (mirabile esempio di convivenza agli uomini) e per ciascuno occorre il giusto equipaggiamento; guinzaglio, collare e soprattutto la museruola che se deve proteggere da eventuali pericoli di morsicature, non deve diventar per questo, strumento di tortura per le povere bestie che la portano. Non è vero che il cane sia insofferente dalla museruola, purchè essa sia adattata alla struttura del suo muso, gli permetta la piena libera respirazione e non gli corroda il pelo sul setto nasale o in altra parte del capo. Anche il collare deve essere adatto al tipo di cane, alla struttura anatomica del collo e rispettar quelle leggi estetiche che se non vogliamo chiamar “moda” esistono con criterio non meno rigido, e che creando un insieme armonico dei vari pezzi, adorna e dona personalità all'animale. Facchini è aggiornato e chi ha cani deve saperlo. Sulla sua insegna dunque, un trottatore e un cane, riassumono bene oggi il complesso di attività di questa Ditta che Mastro Luigi Facchini creò 70 anni or sono e che i suoi figli viventi, conducono sulla antica via, verso le nuove mète, che i tempi mutevoli assegnano a chi la vita onora col lavoro onesto e fecondo.

Testo tratto da "Bologna invita", 1950. Al fondatore dell'azienda, Luigi Facchini (5 luglio 1856 - 22 aprile 1909), gli viene dedicata una stele con ritratto scolpita da Pietro Veronesi nel 1911. La tomba è collocata nel Chiostro VI della Certosa di Bologna.