Savigno, (BO)

Savigno, (BO)

1796 | 1918

Scheda

Savigno è oggi parte del più grande comune di Valsamoggia*, situato nell'omonima vallata e lungo il corso iniziale del torrente Samoggia. Entrato prepotentemente nella storia dell'Italia unita con i moti del 1843, per tutta la seconda metà dell'Ottocento seguì la storia e le sorti dei comuni bolognesi limitrofi, oggi riuniti in un unico comune denominato Valsamoggia. In quel periodo si distinse per le sue grandi potenzialità: era infatti sede di un importante mercato settimanale e all’interno del suo territorio si rinvenne anche un giacimento di petrolio, per il quale venne costruito un pozzo d’estrazione nel 1907 (cessò i lavori tre anni più tardi, nel 1910). Pagò il suo tributo alla Grande Guerra con 80 caduti, su una popolazione che al 1911, anno dell'ultimo censimento prima del conflitto, contava circa 5.300 abitanti. A questi si aggiunge il caduto dell'attuale frazione di Maiola, all'epoca comune autonomo. A loro memoria il comune dedicò due targhe commemorative, una posta a Savigno e la seconda in località San Giorgio di Samoggia.

Il Comune viene così descritto nel volume "Provincia di Bologna", collana "Geografia dell'Italia", Torino, Unione tipografico editrice, 1900: "SAVIGNO (4909 ab.). Questo Comune, che occupa l’estesa superficie di 8256 ettari censiti, si stende nella parte più alta e meridionale del mandamento di Bazzano, sul contrafforte apenninico che divide il bacino del Reno da quello del Panaro e comprende le alte valli della Samoggia e del Lavino. Il Comune è assai frazionato e di carattere essenzialmente rurale. Anche Savigno (259 m. sul mare), luogo principale, non è che un modesto villaggio di meno che 500 abitanti, nel quale sola cosa notevole è la chiesa parrocchiale, ornata di qualche buon dipinto del secolo XVII. Le altre frazioni del Comune, numerosissime, non sono che gruppi di casolari montanini e rurali intorno a qualche chiesuola parrocchiale o curatizia. Il territorio di Savigno, partecipando della natura scabra e sassosa di questo versante dell’Apennino, non è molto fertile; l’intempestivo diboscamento a cui queste montagne furono in varie riprese sottoposte, senza legge o tutela alcuna per parte dei governi, ha pur esso largamente contribuito all’immiserimento del suolo, a cui si va ora lentamente riparando con opere di rimboschimento. Si coltivano in questo territorio, con esito mediocre, cereali d’ogni specie, legumi e frutta; la vite vi attecchisce abbastanza bene. All’infuori dell’allevamento del bestiame da cortile e della lavorazione e tessitura casalinga della canapa non esistono nel Comune che piccole fabbriche di paste da minestra, da botti, barili e tini." (Trascrizione a cura di Lorena Barchetti).

Bibliografia: I comuni della provincia di Bologna: Savigno, Bologna, Tipografia A. Brunelli, 1928. *Il Comune di Valsamoggia è nato il 1 gennaio 2014 dalla fusione di cinque ex-comuni: Bazzano, Castello di Serravalle, Crespellano, Monteveglio e Savigno. 

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