Sarti Luigi

Sarti Luigi

12 Marzo 1863 - 4 Agosto 1949

Note sintetiche

Scheda

Il 14 agosto scorso, è morto, più che ottantenne, Luigi Sarti, Grande Ufficiale nelle Insegne, grande gentiluomo nel cuore; dopo una vita tesa e spesa all'onesto lavoro, che la sua competenza, il suo temperamento e il suo programma morale, resero fecondo e indissolubilmente legato al suo nome e a quello di Bologna, all'uno e all'altro dando alto prestigio, ovunque, nel mondo. Fondatore delle Distillerie «Luigi Sarti e Figli», nel 1885, quando l'età gli impose di concedersi il necessario riposo, Egli potè farlo con coscienza tranquilla e animo sereno, perchè, con Lui, i due figli, Arrigo e Cesare, rappresentavano, per l'acquisita cospicua competenza tecnica e commerciale, la sicura continuità verso mète prestabilite, dell'Azienda da Lui creata. Il ricordarlo in queste note, non è un luogo comune e neppure un doveroso omaggio formale: è semplicemente giusto. Ma meglio d'ogni parola, riesce a farlo la luminosa insegna della Ditta che porta e porterà sempre il suo nome e nel cui attuale splendore, si compendia tutto il complesso del formidabile lavoro da Lui svolto, delle nobili battaglie combattute, dei generosi e coraggiosi sacrifici affrontati e dei risultati, infine, conseguiti. Egli è presente ancora e sempre, ovunque è scritto il suo nome, ovunque pulsa il lavoro e soprattutto nel cuore dei figli che, Lui ancora vivo, ne onorano le nobili fatiche, con quel superbo monumento che è il complesso strutturale dello Stabilimento, per loro volere risorto più splendente, gigantesco, dalle macerie, dopo la sua totale distruzione, durante la guerra.

Per oltre mezzo secolo, Luigi Sarti guidò la sua grande azienda, con totale e appassionata dedizione, vivendone ininterrottamente la vita lavorativa, a fianco dei suoi collaboratori, tra i quali, primi, i due figli, apportandovi il diretto contributo della sua alta competenza e di una innata sensibilità artistica. Fu proprio questo suo amore per le arti in genere e la pittura in particolare, che gli permise di ideare e creare quelle «etichette» che rivoluzionarono lo stile della «presentazione» dei liquori, attraverso una serie di disegni geniali, nuovi, suggestivi negli effetti, armoniosi nelle tinte e la sagoma dei vari recipienti, così da dare ad ognuno una tipica fisonomia. La distruzione dello stabilimento, durante la guerra, fu per Lui, più che una avversa grave vicenda, un immenso intimo dolore, come per un colpo mortale inferto a quella che considerava una sua creatura. Gli fu invece concesso di vederla risorgere più viva, più imponente e certo, nel lasciare i suoi cari, deve aver sentito che la vita non cessa, là dove l'opera rimane ad eternarne lo spirito. La lunga giornata di Luigi Sarti, che fu divisa tra il lavoro e la famiglia, si è così conclusa nobilmente, dopo aver dato un autorevole contributo di intelligente e costruttivo lavoro, ad uno dei più importanti settori dell'industria italiana. Per Lui si può dire che «si è spenta la lampada di una vita; è rimasta la luce dell'opera».

E. Bozoli

Testo tratto da 'Bologna invita', 1950. Dal registro delle tumulazioni del Cimitero della Certosa risulta che il corpo di Luigi Sarti viene portato il 6 agosto 1949 a Bologna, proveniente da Riccione. Viene sepolto nella cappella di famiglia, situata nel Campo ospedali - Muro di cinta Lungo il canale, lettera R.

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