Salvaro

Scheda

Nell’agosto 1944 la canonica di Salvaro accoglie numerosi sfollati che monsignor Fidenzio Mellini, arciprete di Salvaro, sistema dove può: nelle camere ancora libere, nelle cantine, nelle scuderie e anche nelle dispense.
Gli uomini, che temono di essere catturati, si rifugiano tra la sagrestia e il campanile e qualcuno viene stipato in un incavo del pavimento della cucina, sotto una botola, che ogni tanto viene aperta per dare un po’ di respiro ai rifugiati.
Nell’archivio della canonica si installano invece i tedeschi, che lasceranno i locali il 1° settembre 1944.
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Testimonianze

Luoghi