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Ritrovati alcuni cadaveri tra le rovine dell'ospedale Maggiore

Atto di giustizia sommaria 10 Novembre 1944

Schede

Il "Resto del Carlino" denuncia la scoperta di una "tragica fossa" presso le rovine dell'ospedale Maggiore, che fino a pochi giorni prima hanno ospitato una parte dei partigiani combattenti a Porta Lame. Per il giornale numerosi "cittadini" risultano brutalmente torturati e impiccati.
I muri della città si riempiono nei giorni successivi di foto dei cadaveri recuperati, mentre i tedeschi fanno affiggere avvisi che minacciano rappresaglie contro i ribelli e i loro aiutanti e promettono ricompense in denaro e in sale a chi fornisce indicazioni utili alla loro cattura.
Alla campagna diffamatoria del "Carlino" il comando della 7a GAP risponderà il 26 dicembre con un documento sull'identità degli otto cadaveri riesumati all'Ospedale Maggiore: si tratta di tre fascisti, tre spie e due soldati tedeschi, catturati durante le sporadiche sortite dei gappisti dalle basi e fucilati nel corso del periodo di permanenza tra le rovine dell'ospedale.
Al contrario di ciò che afferma il giornale filo-fascita, essi non sono stati catturati insieme e uccisi in un solo giorno. Sarà inoltre respinta come "grossolana fandonia" l'accusa ai partigiani di usare la tortura.

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