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Ritratto di Stefano Golinelli

1906

Schede

La giunta comunale di Bologna, con deliberazione consigliare del 23 maggio 1905, decide di onorare la memoria del maestro e professore Stefano Golinelli con un busto in marmo da collocare nel Pantheon degli Uomini Illustri e Benemeriti in Certosa. Tali onori (come scriveva il sindaco in una lettera datata 24 maggio al figlio di Golinelli, Enrico) furono devoluti nel 1903, anno della solenne commemorazione centenaria del locale Liceo Musicale della cui rinomanza il musicista fu uno dei principali cooperatori. Il Golinelli, nato a Bologna il 26 ottobre 1818 e ivi morto il 3 luglio 1891, fu un celebre pianista e compositore. Dopo gli studi in pianoforte e contrappunto con Benedetto Donelli e in composizione con Vaccari, raggiunse come autodidatta una tale perfezione tecnica da essere considerato da Ferdinando Hiller sulla “Revue et Gazette Musicale” di Parigi il primo pianista italiano di quell'epoca. Diede concerti in molte città italiane per poi passare a Parigi e a Londra, suscitando ovunque entusiastici consensi. Nel 1840 venne nominato da Rossini, allora consulente onorario del Liceo Musicale di Bologna, professore di pianoforte nel Liceo stesso, incarico che mantenne fino al 1871. Rese tuttavia celebre il suo nome nel campo della composizione pianistica, di cui fu fecondo e geniale artefice. Assieme a Martini, Rossini e Mattei fu uno dei quattro musicisti bolognesi ad aver ottenuto gli onori del Pantheon.

Silverio Montaguti, in una lettera al sindaco datata 3 luglio 1905, scrive di essere venuto a conoscenza del progetto del Comune per un busto raffigurante il «nostro concittadino Stefano Golinelli musico» e si propone per l'esecuzione del lavoro assicurando il primo cittadino di «mettervi tutto l'ingegno perché l'opera riuscisse di suo pieno godimento». Conclude sperando in un interessamento della sua domanda e si firma «prof. Montaguti Silverio scultore». Nella seduta consigliare del 18 dicembre, sentito l'assessore Giuseppe Lipparini, la giunta delibera di affidare l'esecuzione del busto a Montaguti, privilegiando la sua domanda rispetto quella dello scultore Giuseppe Romagnoli. Per l'esecuzione dell'opera, compresa la mensola su cui poggerà il busto, sarà stanziata dal Comune la somma di lire mille. Il 16 maggio 1906 Montaguti è informato dell'incarico e dieci giorni dopo con una lettera comunica di aver terminato il busto in creta. L'assessore Lipparini, recatosi il 7 giugno nello studio di Montaguti, collauda l'opera e autorizza la traduzione in marmo osservando che il busto è degnamente condotto. Lo scultore il 28 luglio richiede un acconto di 500 lire per le spese occorrenti alla realizzazione della scultura in marmo che prevede ultimata in pochi giorni. Il primo agosto l'ingegner Dallolio, incaricato della sorveglianza del lavoro, autorizza il pagamento constatando che all'opera mancano pochi ritocchi per essere ultimata. Il busto verrà purtroppo smarrito in anni compresi tra il 1950 e il 1977. Compare infatti tra le opere fotografate intorno al 1950 dopo il loro ritiro dal parco della Montagnola mentre non risulta fra quelle inventariate dalla Galleria d'Arte Moderna nel 1977.

Federica Fabbro

Testo tratto da: F. Fabbro, Silverio Montaguti (1870 - 1947), Bononia University Press, 2012. Fonti: Bologna, Archivio Storico Comunale, Titolo VIII Rubrica 4, anno 1905; Bologna, A.S.C., Titolo VIII Rubrica 4, anno 1906. Bibliografia: Nel dì dei morti il busto di Stefano Golinelli, “Il Resto del Carlino”, 3 - 4 novembre 1907; Pantheon bolognese, Stefano Golinelli, “Il Comune di Bologna”, marzo 1929; C. RICCI, G. ZUCCHINI, Guida di Bologna, Bologna, Zanichelli, 1930, pp. 5 - 6; A. BARUFFI, Commemorazione di Silverio Montaguti, tenuta il 26 febbraio 1948, “Atti e memorie dell'Accademia Clementina di Bologna”, IV (1948), p. 51; Aemilia Ars 1898 - 1903. Arts and Crafts a Bologna, catalogo della mostra di Bologna, Collezioni Comunali d'Arte 9 marzo - 6 maggio 2001, a cura di C. BERNARDINI, D. DAVANZO POLI, O. GHETTI BALDI, Milano, A+G, 2001, p. 258; F. FABBRO, Silverio Montaguti un artista ritrovato, tesi di laurea, relatore Prof. M. DE GRASSI, Università degli Studi di Trieste, Facoltà di Lettere e Filosofia, a.a. 2007 – 2008, pp. 44 – 46.