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Righi, Augusto

Via Augusto Righi

Strada

Schede

Da via dell'Indipendenza alla confluenza delle vie Alessandrini, delle Moline e Guglielmo Oberdan.
Prima documentazione dell'odonimo: 1923.

Questa via era conosciuta fino all’inizio del XIX secolo come via Imperiale.

Con la riforma napoleonica del 1801, sotto la dominazione francese, la via divenne Repubblicana, ispirandosi ai principi repubblicani della rivoluzione francese (Napoleone era ancora primo Console della Repubblica e doveva ancora diventare imperatore dei Francesi e Re d'Italia).
L'odonimo via Repubblicana resistette anche alla riforma toponomastica del 1873-78 per poi cadere il 20 aprile 1923, quando una delibera consiliare ne mutò il nome in via Augusto Righi.

Va detto che per i primi decenni del XIX secolo la via continuò ad essere chiamata dai bolognesi via Imperiale, malgrado le lapidette stradali napoleoniche.

L'odonimo via Imperiale ebbe, tra XVII e XVIII secolo, diverse varianti: via Imperiale, via Imperiale delle Moline, via Imperiale Larga.

Va chiarito che esistette un'altra via Imperiale (detta di San Prospero) la cui estensione coincideva con la parte di via Cesare Battisti compresa tra via Ugo Bassi e via IV Novembre. Diventa quindi chiaro il motivo dell’uso dello specificativi delle Moline e dell’attributo Larga.

Questa via si formò nell'ambito dell'antico Campo del Mercato (oggi piazza dell’Otto Agosto) all'inizio del XVI secolo. Fino al XVII secolo fu chiamata via del Mercato de' Bovi, via del Campo del Foro Boario, via de' Vascellari, via Larga, strada Larga delle Moline, via dei Mastri Legnami, via delle Molinevia Larga del Mercato, e, finalmente, coma si è visto, via Imperiale.

Come ben si nota, parte degli odonimi in uso nel XVI secolo (via del Mercato de' Bovi, via del Campo del Foro Boario e via de' Vascellari) risentirono della vicinanza dell'antico Campo del Mercato.
Altri odonimi (strada Larga delle Moline, via dei Mastri Legnami e via delle Moline) risentirono della vicinanza di altre vie (via delle Moline, di cui via Augusto Righi può essere considerata una continuazione a ovest, anche se decisamente più larga - il che spiega perfettamente l'odonimo via Larga delle Moline - e via dei Falegnami (che in antichità fu chiamata anche Maestri del Legname), di cui via Augusto Righi può essere considerata una continuazione a est).
Via Larga viceversa rispecchia ciò che la via è anche oggi: una via larga (decisamente più larga delle vie vicine).

Il tratto occidentale di via Augusto Righi, verso la fine del XVII secolo, venne chiamato anche Mirandola: qui fu l’accademia dei Mirandola, ospitata nella casa che fu del pittore Domenico Maria Mirandola. Mirandola era soprannome della famiglia Pedruzzi, originaria di Mirandola, che abitò dalla fine del XVI secolo le case attualmente ai numeri 1, 3 e 5 di questa via, case comprese tra il canale di Reno (in questo tratto chiamato Canale delle Moline), la via Augusto Righi e l’antico Guazzatoio. Il Mirandola fu allievo dei Carracci e della loro accademia, poi, entrato in conflitto con loro, diede spazio nella propria casa ad una accademia antagonista dei Carracci retta da Pietro Facini e detta Accademia dei Facini. Morto il Facini, l'accademia continuò ad esistere con il nome di Accademia dei Mirandola.

Il Guazzatoio era un tratto del Canale di Reno/delle Moline destinato all’abbeveramento e al lavaggio degli equini e dei bovini raggiungibile da uno scivolo che è tuttora ben riconoscibile. Fu creato probabilmente nel 1219 (anno in cui venne aperto il Campo del Mercato, attuale piazza VIII agosto).


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