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Riforma toponomastica napoleonica

1801

Schede

E' con il governo filofrancese della Repubblica Cisalpina che si concretizzò a Bologna l'esigenza di avere una odonomastica ufficiale. Fino a tutto il XVIII secolo non esistettero targhe stradali ufficiali indicanti gli odonimi. Questi erano usati per fini fiscali nei Campioni delle strade (Assunteria d’Ornato), campioni che riportavano i nomi delle vie tradizionalmente in uso, ma mai ufficializzati, con conseguente variazione sia dei nomi stessi, sia delle estensioni delle vie caratterizzate dai singoli odonimi. Il 22 giugno 1801 (3 messidoro anno IX repubblicano) venne decisa (ed attuata nel giro di pochi mesi) la muratura, alle estremità di ogni via, di lapidette (come le chiamò il Guidicini e come si continuerà a chiamarle qui) dove era inciso il nome della via stessa. L’ingegnere Giuseppe Tubertini, funzionario della Repubblica Cisalpina, incaricato di questa operazione, fu anche responsabile della scelta dei nomi da scolpire sulle lapidette, ed ebbe il buon senso di non stravolgere l’odonomastica, non ufficiale, ma pur sempre comunque in uso allora, basando le proprie scelte prevalentemente sulle poche piante topografiche allora esistenti indicanti i nomi delle vie.

Carlo Pelagalli