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Amleto Villani

21 maggio 1887 - [?]

Scheda

Amleto Villani, da Eliseo e Maria Chiarelli; nato il 21 maggio 1887 a Molinella. Nel 1943 residente a Bologna. 3ª elementare. Bracciante.
Iscritto al PSI.
Dirigente sindacale e di partito, fu uno dei principali collaboratori di Giuseppe Massarenti. Dopo l'eccidio di Guarda (Molinella) nell'ottobre 1914, evitò l'arresto riparando nella Repubblica di San Marino. Richiamato alle armi, tornò a Molinella e fu arrestato.
Restò in carcere sino al 1919 quando venne amnistiato.
Nel dopoguerra fu uno dei principali animatori della resistenza contro il fascismo a Molinella e per questo subì dure persecuzioni. Nel 1923 ebbe il «bando»; lasciò Molinella e raggiunse Massarenti a Roma. Qui, l’1 dicembre 1926, fu arrestato per «attività socialista» e assegnato al confino per 5 anni.
Andò a Ustica (PA), dove il 10 ottobre 1927 fu arrestato con altri 57 antifascisti, tra i quali i socialisti bolognesi Giuseppe Bentivogli, Luigi Fabbri, Carmine Pastore Mancinelli, Massarenti, Giulio Miceli, Erminio Minghetti e Marcellino Toschi. Venne deferito al Tribunale speciale per «l'attività sovversiva da essi svolta nell'isola» e «ricostituzione dei partiti disciolti, incitamento all'insurrezione e propaganda sovversiva». L'1 agosto 1928 fu prosciolto in istruttoria e rispedito a Ponza dove restò sino al 3 novembre 1929 quando venne liberato. Fu classificato di «3ª categoria», quella delle persone considerate politicamente più pericolose.
Subì vari arresti: dal 29 dicembre 1929 al 3 gennaio 1930 per le nozze del principe ereditario e dal 2 al 16 giugno 1936. Il 7 dicembre 1937 nuovo arresto e assegnazione al confino per 5 anni, con l'accusa di «attività antifascista». Andò a Bono (SS) dove restò sino al 16 novembre 1942.

Tornato a Molinella, prese parte alla lotta di liberazione. Militò nella brigata Matteotti Città e operò a Bologna e Molinella. Fu uno dei principali collaboratori di Bentivogli.
Riconosciuto partigiano dal 9 settembre 1943 alla Liberazione. [O]