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Arrigo Pioppi detto/a Bill

8 maggio 1923 - [?]

Scheda

Arrigo Pioppi, «Bill», da Roberto e Maria Pia Pedrini; nato l’8 maggio 1923 a Sala Bolognese; ivi residente nel 1943. Licenza elementare. Autista. Dopo l'8 settembre 1943, anziché rispondere alla chiamata di leva della RSI, entrò nella clandestinità.
Da Sala Bolognese si spostò a Castel Maggiore ed entrò a far parte del dist della 7ª brigata GAP Gianni Garibaldi con funzione di comandante di battaglione.
Partecipò alle principali operazioni del gruppo - sia contro le sedi fasciste che per difendere il bestiame e il raccolto dalle razzie fasciste - raggiungendo ben presto un alto grado di preparazione militare.
Per questo fu scelto a far parte del gruppo di 12 gappisti che il 9 agosto 1944 assalì il carcere di San Giovanni in Monte (Bologna) e liberò i detenuti politici e comuni.
Tornato a Castel Maggiore, divenne vice di Franco Franchini e il 14 ottobre comandò uno dei quattro gruppi che parteciparono al combattimento per liberare Araldo Tolomelli e altri partigiani tenuti prigionieri nel capanno della famiglia colonica Guernelli a Sabbiuno (Castel Maggiore).
I partigiani prigionieri furono liberati, ma nello scontro morì Franchini e i fascisti, per vendicare i 36 loro caduti, il giorno dopo fucilarono 36 civili. Nominato comandante del dist, alla fine di ottobre ebbe l'ordine dal CUMER di trasferirsi a Bologna e di sistemarsi nella base dell'ex ospedale Maggiore, in via Riva Reno, in vista di quella che si riteneva l'imminente insurrezione popolare. Il 7 novembre 1944, durante la battaglia di Porta Lame, uscì dalla base alla testa dei suoi uomini e, con il dist di Anzola Emilia agli ordini di Sugano Melchiorri, attaccò alle spalle i nazifascisti nei pressi di Porta Lame.
Colti di sorpresa, i tedeschi e i fascisti dovettero allentare la stretta attorno alla base dell'ex macello comunale dove, dalla mattina, era in corso un combattimento con un altro dist della 7ª brigata GAP Gianni Garibaldi, il quale potè sganciarsi con le armi e i feriti. Rientrò nella base di Castel Maggiore, dopo il «proclama Alexander». Con il suo dist non diede tregua al nemico nei mesi invernali.
Il 21 aprile 1945, su ordine del CUMER, tornò a Bologna per prendere parte all'insurrezione popolare. Ferito.
Riconosciuto partigiano con il grado di capitano dal 15 novembre 1943 alla Liberazione. Testimonianza in RB5. [O]