Salta al contenuto principale Skip to footer content

Rino Pancaldi detto/a Argo, Giorgi

14 gennaio 1908 - 29 Gennaio 1952

Scheda

Rino Pancaldi, «Argo, Giorgi», da Luigi e Rosa Conti; nato il 14 gennaio 1908 a Bologna; ivi residente nel 1943. Autodidatta. Panettiere.
Membro della FGCI dal 1924, fu arrestato una prima volta il 21 gennaio 1927 con un folto gruppo di compagni a seguito di una vasta azione propagandistica svolta nel Bolognese per ricordare la fondazione del PCI.
Con sentenza istruttoria del 25 giugno 1928 fu prosciolto per non luogo a procedere.
Gli vennero comminati 2 anni di confino e vi restò fino al 27 settembre 1929 quando fu prosciolto e liberato.
Membro dell'organizzazione comunista bolognese attiva nel 1930 (centinaia furono gli arrestati), accusato di ricostuzione del PCI e propaganda sovversiva, con sentenza del 30 giugno 1931 fu rinviato al Tribunale speciale che, il 28 settembre 1931, lo condannò a 4 anni di reclusione. Scontò la pena nelle carceri di Bologna, Roma e Parma.
Venne liberato alla fine del 1932 a seguito dell'amnistia del decennale fascista.
Il 17 dicembre 1935 la Commissione provinciale lo condannò ad altri 5 anni di confino a Ponza (LT). Nel 1937, ammalatasi la madre, ottenne una breve licenza nel corso della quale riuscì a sfuggire alla vigilanza rifugiandosi a Castel San Pietro Terme. Qui rimase 3 mesi in attesa di un passaporto falso col quale emigrò in Francia dove entrò a far parte del Centro estero del PCI.
Latitante, fu stralciato dalla sentenza istruttoria del 2 settembre 1938 che investì gran parte dell'organizzazione comunista bolognese.
Nel 1941, arrestato dai tedeschi in Francia, si proclamò comunista e rifiutò di precisare l'attività svolta. Tradotto in Italia venne deferito al Tribunale speciale, che, senza emissione di sentenza istruttoria, il 22 dicembre 1941 lo condannò a 16 anni di reclusione per costituzione del PCI, appartenenza allo stesso e propaganda.
Liberato nell'agosto 1943, scontò complessivamente 11 anni e 6 mesi fra carcere e confino.


Prese parte alla lotta di liberazione come membro di un CLN di quartiere a Bologna.
Militò nella 36ª brigata Bianconcini Garibaldi con funzione di commissario politico. Incaricato dal CLN di Bologna, partecipò all’operazione per salvare dalla razzia dei tedeschi il radio conservato nell’Istituto del Radio dell’Università di Bologna, diretto dal professor Giovanni Giuseppe Palmieri.
Riconosciuto partigiano con il grado di sottotenente dal 9 settembre 1943 alla Liberazione.
Al suo nome è stata intestata una strada di Bologna.[B]

Conferimento della medaglia d'oro in occasione del XX anniversario ai consiglieri comunali eletti nelle prime elezioni amministrative dopo la Liberazione del 24 marzo 1946.

Commemorato in Consiglio comunale il 31 gennaio 1952.

Fece parte del Consiglio Comunale di Bologna nel 1946 come assessore e consigliere