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Amedeo Nerozzi

3 aprile 1891 - 9 settembre 1938

Scheda

Amedeo Nerozzi, da Luigi e Amalia Bertocchi; nato il 3 aprile 1891 a Marzabotto. Licenza elementare. Coltivatore diretto.
Figlio di piccoli proprietari terrieri, divenne dirigente della lega contadina locale.
Il 27 maggio e il 28 luglio 1920, alla pretura di Vergato, venne processato prima, per contravvenzione alla legge di pubblica sicurezza e, poi, per attentato alla “libertà del lavoro” e condannato a pene pecuniarie e, la seconda volta, anche a quattro mesi di reclusione. Appellatosi contro l'ultima sentenza venne assolto.
Il 16 agosto 1920 venne arrestato sotto l'accusa di minacce (amnistiato il 29 settembre 1922).
Venne eletto consigliere comunale nella lista socialista e, quindi sindaco di Marzabotto il 19 settembre 1920. Ricoprì tali cariche fino 29 novembre 1921.
Essendosi iscritto al PCI fin dalla sua fondazione, l'amministrazione di Marzabotto che presiedette fu considerata una tra le pochissime nelle mani del nuovo partito. Quando il 25 luglio 1923 la prefettura di Bologna lo schedò, registrò che “è ritenuto pericoloso per l'ordine pubblico, perché capacissimo d'instigare le masse contro poteri costituiti”.
Il 3 settembre 1922 venne arrestato e poi denunciato per “incitamento all'odio di classe, offese al capo dello stato e oltraggio all'arma” pronunciate durante un comizio, ma poi fu assolto; il 29 dello stesso mese venne condannato al carcere e ad una multa dal pretore di Vergato, “per grida sediziose”. Allo scatenarsi dello squadrismo e negli anni successivi, fu aggredito e percosso a sangue varie volte dai fascisti; reagì sempre con coraggio.
Minacciato di morte e diffidato dal restare a Marzabotto, dai fascisti, nell'autunno 1925 dovette emigrare all'estero. Nel Belgio, nella regione industriale di Tilleur-Seraing, in particolare, svolse intensa attività politica fra gli emigrati antifascisti italiani, e guidò le loro lotte politiche e sindacali.
Scoppiata la rivolta franchista contro la Repubblica, entrò in Spagna alle fine dell'agosto 1936. A Madrid collaborò alla costituzione della centuria “Gastone Sozzi” e il 10 settembre sul fronte di Talavera, partecipò al suo primo combattimento. Ebbe lo pseudonimo “Mitraglia”. Fu portaferiti durante le prime battaglie, e poi infermiere nel btg Garibaldi e, dal maggio 1937, con la trasformazione del btg in brg Garibaldi, venne promosso tenente medico per meriti acquisiti.
Sul fronte di Huesca, il 16 giugno, durante un combattimento che impegnò la brg, mentre a qualche centinaio di metri dietro la linea del fuoco stava praticando le prime cure ad un ferito, fu colpito da un proiettile ad un polpaccio. “Diede una bestemmia” ha testimoniato un suo commilitone, “bevve un gran sorso di cognac, si estrasse il proiettile, si medicò e continuò il suo lavoro come se nulla fosse accaduto. Zoppicò diverse settimane, zoppicava ancora quando alla fine del mese di luglio sul fronte di Brunete si buscò un'altra, palla perduta, che gli causò un'altra leggera ferita alla spalla destra”.
Combattè su vari altri fronti, a Madrid, in Aragona, in Estremadura, poi di nuovo ad Aragona. Il 9 settembre 1938, sulla Sierra Cabals, durante un bombardamento nemico, un proiettile di artiglieria scoppiò a pochi metri dalla tenda - ospedale e l'uccise, assieme a vari feriti che stava curando.

Nell'atrio del palazzo comunale di Marzabotto, è murata la seguente epigrafe (inaugurata il 6 ottobre 1963):


“Ad Amedeo Nerozzi
Sindaco nel 1921
combattente della libertà
e
dell'antifascismo
in questa città
nell'esilio
in terra di Spagna
fino alla morte in battaglia
sulla Sierra Cabals
Marzabotto memore
MCMLXIII
3/4/1891 - 9/9/1938”

Il suo nome è stato dato ad una strada di Marzabotto. 

E' ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno. Nella scheda ANPI è indicato il mese di marzo e la paternità Celso.