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Maserati OSCA | automobili

1914 | oggi

Schede

I fratelli Maserati erano nativi di Voghera (Pavia), ma le loro vicende professionali hanno avuto come teatro Bologna. Carlo (1884-1910) fu progettista e costruttore già a diciassette anni di un motore per motociclo che portò quasi sempre alla vittoria. Prima della morte prematura era stato un tecnico conteso dalle principali case automobilistiche. Alfieri (1885-1932), anch’egli giovanissimo pilota, è stato il fondatore della Maserati nel 1914 in un locale di via de' Pepoli a Bologna, progettando le prime auto ed anche candele d’accensione. Ne aveva seguito le orme, come pilota e come tecnico, il fratello più giovane, Ernesto (1898-1975), progettista dal 1932 di tutti i motori e dei componenti, inclusa la carrozzeria delle Maserati e delle OSCA-Fratelli Maserati. Prezioso era stato anche l’apporto di Bindo (1883-1980), già alla Isotta Fraschini, che si occupava delle relazioni esterne, e di Ettore (1894-1990), fino al 1947 impegnato nella costruzione delle candele e poi nella cura delle Officine OSCA.
Le auto sportive uscite dalle Officine Alfieri Maserati (nel frattempo trasferitasi in via Oretti) ed in seguito dall’OSCA erano curate, originali ed innovative, sia nel disegno della carrozzeria che nelle soluzioni delle componenti meccaniche, ed in grado di imporsi, nelle versioni da corsa, nelle principali competizioni dell’epoca. Negli anni 1939 e 1940 la Maserati 8CTF 3000 cc con compressore aveva ottenuto una prestigiosa duplice vittoria nella 500 Miglia di Indianapolis. Resta a tutt’oggi la sola automobile italiana ad avere vinto quella classica corsa, e la sola vettura europea vittoriosa tra il 1919 ed il 1965, cioè per quasi mezzo secolo.
 Ceduta l’Azienda, nel 1937, con l’impegno di dirigerla per dieci anni, i Maserati se ne erano staccati nel 1947 fondando l’OSCA (Officina Specializzata Costruzioni Automobili-Fratelli Maserati), ditta che vivrà fino al 1968 con notevoli successi sportivi e record di velocità, sia in ambito automobilistico che nella motonautica, progettando e costruendo dei prototipi di motore per le Gran Turismo Fiat, ma anche per il proprio marchio.

Antonio Campigotto

Testo tratto da "La Ruota e l’Incudine la memoria dell’Industria Meccanica bolognese in Certosa", Minerva, 2016