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Egidio Lenci

19 ottobre 1907 - [?]

Scheda

Egidio Lenci, da Francesco e Pia Convalle; nato il 19 ottobre 1907 a Viareggio (LU). Nel 1943 residente a Imola. Medico chirurgo. Laureatosi col massimo di voti nell'università di Pisa, vinse una borsa di studio che gli consentì di perfezionarsi a Parigi.
Qui prese contatti con i dirigenti del centro estero del PCI al quale si iscrisse. Nel 1935, vinto il concorso di assistente presso l'ospedale sanatoriale civile di Montecatone (Imola), si trasferì a Imola, dove si mise subito in collegamento con i comunisti che agivano clandestinamente e con gli antifascisti dell'ambiente medico-ospedaliero e intellettuale, riscuotendo grande prestigio per la professionalità e la cultura.
Nel 1939 conseguì la libera docenza in tisiologia e, nel 1940, vinse il posto di primario e di vice direttore del sanatorio di Montecatone. Creò attorno a se un gruppo di medici (tra i quali Aldo Cucchi, Gian Filippo Oggioni, Spartaco Colombari e Francesco D'Agostino) che si riuniva clandestinamente per discussioni e attività antifasciste.
Nella manifestazione popolare organizzata a Imola, il 27 luglio 1943, per salutare la caduta del fascismo, rappresentò il PCI e fu fra gli oratori che parlarono dal balcone del palazzo comunale. Alla fine del 1943 il suo nome fu incluso nella lista di proscrizione, con altri 71 antifascsiti, preparata dal PFR di Imola.
Dopo l'occupazione tedesca e la rinascita fascista, riuscì a sfuggire alla cattura (aiutato dal fratello Giuliano) e riparò in Toscana. Aggregatosi alla formazione partigiana Lavagnini, partecipò alla liberazione di Siena.
A Firenze si unì ad un gruppo di imolesi, (Carlo Nicoli, Vico Garbesi, Nazario Galassi), della 36a brigata Bianconcini Garibaldi che, dopo le battaglie di sfondamento dell'autunno 1944, era passati in zona liberata. Attraverso varie peripezie, «caricato di un enorme zaino pieno di opuscoli di propaganda», assieme agli amici, tentò di rientrare a Imola. «Attraversammo - ha raccontato Nazario Galassi - a piedi l'Appennino, con lunghi giri viziosi per evitare controlli alleati [...] Vivemmo [...] dividendoci cibarie e riposando nei cascinali (e lasciando cadere per la strada grande parte degli opuscoli diventati inutili) per trovare infine una sistemazione a Piancaldoli, favoriti dalla riorganizzazione partigiana in appoggio alle operazioni militari dell'esercito alleato».
Nell'inverno 1945 curò la popolazione della zona e i partigiani, aiutato dai medici Umberto Jacchini e Franco Poggiopollini. Si occupò anche della riorganizzazione amministrativa del comune di Castel del Rio, già liberato, semidistrutto e con le finanze dissestate. Alla costituzione del battaglione della 36 a brigata Bianconcini Garibaldi inserito nella prima linea alleata nei pressi di Borgo Tossignano, fu designato medico della formazione.
Partecipò alla marcia del battaglione fino ad Imola, raggiunta il 14 aprile 1945. Ferito. Riconosciuto partigiano con il grado di sottonente dall'1 ottobre 1943 alla Liberazione. [AR]