Salta al contenuto principale Skip to footer content

Amos Facchini detto/a Gioia, Ciccio

1 luglio 1927 - 15 novembre 1944

Scheda

Amos Facchini, nome di battaglia "Gioia, Ciccio", da Virgilio ed Elvira Pancaldi; nato l'1 luglio 1927 a Castello d'Argile. Nel 1943 residente a Bologna. Licenza elementare. Operaio presso le Officine Minganti.

Militò nella 7ma brigata GAP Gianni Garibaldi e operò a Bologna. I primi di luglio del 1944 fu arrestato dai fascisti a seguito di una delazione mentre si trovava ad Anzola Emilia in casa di Lino Panzarini e rimase in carcere, subendo anche torture, fino all’8 agosto successivo quando fu liberato dai partigiani nell’azione di assalto al carcere di S. Giovanni in Monte. (Fu detenuto nel carcere di San Giovanni in Monte (Bologna) dall'8 luglio al 9 agosto 1944.)Nei primo giorni dell’ottobre ’44 si recò a Tavernelle di Calderara di Reno per portare alcuni partigiani a Bologna in occasione della prevista insurrezione della città. Appena partiti ci fu uno scontro con i fascisti ed i tedeschi. Il gruppo si disgregò e Facchini si diresse verso Bologna assieme a Leopoldo Bonfiglioli. Arrivati sul fiume Reno, all’altezza del Pontelungo, furono avvistati dai tedeschi che intimarono l’alt e si gettarono in acqua per sfuggire alla cattura arrivando alla “Consumaia” dove furono ospitati da Olga Zanasi. Partecipò ai combattimenti di porta Lame e della Bolognina. Durante quest'ultimo, avvenuto il 15 novembre 1944, si suicidò perché rimasto privo di munizioni mentre era inseguito dai nazifascisti in Via Lionello Spada. Riconosciuto partigiano dal 15 novembre 1943 al 15 novembre 1944. Gli è stata conferita la medaglia d'argento al valor militare alla memoria. [Luigi Arbizzani]

E' sepolto nel Monumento Ossario ai Caduti Partigiani della Certosa di Bologna ed è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno.