Vespignani Guido

28 Gennaio 1892 - 1942

Note sintetiche

Occupazione: Medico

Onorificenze

  • Croce di Guerra al Valor Militare

    Sotto il fuoco nemico, seguendo a breve distanza il proprio battaglione, curava i feriti, radunava e spingeva in liinea [sic] gruppi di ritardatari dando bella prova di elevato sentimento militare. - Quota 89 di Flondar, 4-5 giugno 1917.

  • Medaglia d'Argento al Valor Militare

    Allo scoperto, sotto intendo bombardamento e raffiche di mitragliatrici, con calma esemplare, disimpegnava meravigliosamente il proprio compito, medicando i feriti che a lui affluivano in quantità considerevoli. Incitava i soldati dei reparti vicini ad aver fede e coraggio, dando spesse volte esempio di arditezza e sprezzo del pericolo. - Mille Pertiche (Piave), 15 giugno 1918.

Scheda

Figlio di Silvio e Margherita Barboni, possidenti, studiò Medicina e Chirurgia all’Università di Bologna. I suoi studi si interruppero sul finire del 1914, quando Vespignani si recò in Francia per arruolarsi nella Legione Garibaldina: lo troviamo il 19 settembre 1914 a Montélimar, dove entrò nello staff medico del reparto, in qualità di aiutante della Croce Rossa. Allo scioglimento della Legione rimpatriò.
La sua permanenza a Castrocaro, nella casa dei genitori, fu però di breve durata: all’entrata in guerra dell’Italia venne richiamato alle armi. Ne diede annuncio alla sua facoltà il 28 ottobre 1915 una lettera del distretto militare di Bologna, dal deposito del 6° Reggimento Bersaglieri, dove Vespignani era trattenuto per il corso accelerato per ufficiale di complemento, terminato il quale venne aggregato al 226° Reggimento Fanteria, Brigata Arezzo, come aspirante ufficiale medico.
In guerra Vespignani meritò una Croce di guerra e una Medaglia d’Argento al Valor Militare, con queste motivazioni: “Sotto il fuoco nemico, seguendo a breve distanza il proprio battaglione, curava i feriti, radunava e spingeva in linea gruppi di ritardatari dando bella prova di elevato sentimento militare. Quota 89 di Flondar, 4-5 giugno 1917” e “Allo scoperto, sotto intenso bombardamento e raffiche di mitragliatrici, con calma esemplare, disimpegnava meravigliosamente il proprio compito medicando i feriti che a lui affluivano in quantità considerevoli. Incitava i soldati dei reparti vicini ad avere fede e coraggio, dando spesse volte esempio di arditezza e sprezzo del pericolo. Strada delle Mille Pertiche, Capo di Sile, zona del basso Piave, 15 giugno 1918”.
Finita la guerra intraprese il mestiere di dentista. Morì a Forlì nel 1942.

Giacomo Bollini

FONTI E BIBLIOGRAFIA: R. Garibaldi, I fratelli Garibaldi dalle Argonne all'intervento, [Milano, Tip. Camba Livio] 1933, p. 219; H. Heyriès, Les Garibaldiens de 14. Splendeurs et misères des Chemises Rouges en France de la Grande Guerre à la Seconde Guerre Mondiale, Nice, Serre Editeur 2005, p. 612; A. Mambelli, I Forlivesi nel Risorgimento Nazionale da Napoleone a Mussolini. Dizionario biografico, con le appendici dei caduti nella grande guerra, mutilati e invalidi, volontari nelle campagne nazionali, straniere e coloniali, fascisti partecipanti alla marcia su Roma, e decorati al valore, Forlì, Comune di Forlì 1936, p. 408n; E. Santarelli, I repubblicani forlivesi a Nizza... 1981; Archivio Storico dell’Università di Bologna, fasc. "Guido Vespignani"; Archivio del Comitato Pro Forlì Storico-Artistica, Fondo Antenore Colonelli, Soldato e combattente (diario dattiloscritto datato 1944); Comune di Castrocaro Terme (FC), Ufficio Anagrafe, Archivio, ad nomen.

Scheda originariamente pubblicata in Tra Nizza e le Argonne. I volontari emiliano romagnoli in camicia rossa 1914-1915, a cura di M. Gavelli e F. Tarozzi, "Bollettino del Museo del Risorgimento", aa. 2013-2016, pp. 284-285. Ultimo aggiornamento: 14 settembre 2021.

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