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1917 | 1918

Schede

Immagine allegorico-popolare questa di Capranesi (stampa litografica a colori, cm. 140 x 100, Bergamo, Officine dell’Istituto Italiano d’Arti Grafiche), in cui un’Italia guerriera affronta, in posa statuaria, un imponente teutone dei tempi antichi. Se la figura femminile ha corazza e scudo che ci riportano al mondo romano, il nemico indossa un elmo primitivo adorno delle classiche ali: lo scontro tra impero e barbari si ripete ora a secoli di distanza. E’ curioso accostare questo manifesto a quello di matrice allegorica di Mauzan. Tanto il primo è aneddotico e legato alla tradizione ottocentesca quanto invece il secondo si impone per la modernità del taglio e la inusitata invenzione compositiva. Capranesi, pur offrendoci un lavoro di tipo accademico, riesce a dar risalto all’opposizione patria-nemico avvalendosi di una evidente simmetria: tracciando nell’opera un’immaginaria linea tra l’angolo superiore sinistro e quello inferiore destro si ottengono due triangoli, identici tra loro. La figura femminile occupa il primo, il gigantesco barbaro il secondo. Solo il braccio dell’Italia guerriera irrompe nel “territorio” nemico brandendo con atto deciso il gladio, quasi a simboleggiare la liberazione ormai imminente.

Maria Alessandra Corticelli Guarmani

Testo tratto da L'oro e il piombo - I prestiti nazionali in Italia nella Grande Guerra, Bollettino del Museo del Risorgimento. Bologna, anno XXXVI, 1991. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti