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Ritratto di Giuseppe Garibaldi

1860 ca.

Schede

Di autore anonimo ma di buona qualità, questo bel ritratto di provenienza sconosciuta è molto noto, apprezzato ed utilizzato sia su libri e pubblicazioni che sul web.
Il Generale è ritratto con il poncho double face, grigio-azzurro all’esterno e rosso all’interno, rialzato sulla spalla destra così da far intravedere la camicia rossa; completano l’abbigliamento un fazzoletto blu al collo ed un copricapo in velluto, di colore scuro, verosimilmente lo stesso in velluto verde-marrone sempre di proprietà del Museo, esposto nella stessa vetrina del ritratto. Il cappello potrebbe essere stato utilizzato da Garibaldi durante la campagna meridionale; venne poi donato a Eliodoro Spech, garibaldino ed amico del Generale, che dimorò a lungo a Bologna insieme alla sorella Adele, donatrice al Museo del prezioso cimelio.
Il volto di Garibaldi, non più giovane ma ancora volitivo e pienamente affascinante, presenta le rughe della maturità, una fluente barba, lunghi capelli biondi e profondi occhi azzurri: quanto di più rispondente al mito dell’Eroe dei Due Mondi in un’epoca sicuramente successiva alla Spedizione dei Mille. Si ritrovano infatti elementi di similitudine e di ispirazione nelle tante foto scattategli in occasione dello sbarco in Sicilia e della campagna di guerra che ne seguì.

Mirtide Gavelli